Sabato l’Hellas sfiderà, nel turno eliminatorio dei playoff, il Perugia. Ossia, la squadra in cui Di Carmine si è consacrato come una delle punte più efficaci della B, un Terminator che, in due stagioni in biancorosso, ha siglato 35 gol. Un patrimonio, questo, che ha indotto il Verona a corteggiarlo a lungo, a convincerlo a dire di sì al gialloblù, con il club che ha pagato 2.5 milioni di euro per il suo cartellino, mentre per lui è scattato l’okay a un ricco triennale. In campionato, tra l’altro, al Bentegodi fu Di Carmine a decidere la partita con il Perugia, con il colpo di testa che diede all’Hellas il 2-1 che valse la vittoria, conquistata in rimonta, dopo il botta e risposta tra Melchiorri ed Henderson e blindata dai miracoli di Silvestri, che parò un rigore a Vido.

Eccettuato il gesto della «L» disegnata con la mano per salutare il primo figlio, Leonardo, Di Carmine, quel giorno (era il 27 ottobre) trattenne la gioia del gol. Se l’evento dovesse ripetersi tra due giorni, sarebbe più complicato non perdere il controllo. Talvolta è tagliando, sia pure in senso figurato, i ponti con il passato che si inizia a guardare con più fiducia al futuro.

 

L'articolo intregrale è riportato nell'edizione odierna del Corriere di Verona.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 16 maggio 2019 alle 15:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print