Il nome che desta più scalpore tra i 31 imputati rinviati ieri a giudizio dal gup del Tribunale di Bologna Francesca Zavaglia nell’ambito del processo sul calcioscommesse, è quello di Sergio Pellissier. Ma non è comunque l’unico calciatore veneto (d’origine e/o d’adozione) che si dovrà difendere a processo dall’accusa di associazione a delinquere pluriaggravata finalizzata alla frode sportiva: accanto a ex azzurri del calibro di Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri, spiccano infatti anche l’ex giocatore dell’Hellas Antonio Bellavista, il trevigiano di Valdobbiadene Mauro Bressan, l’ex del Chievo Kewullay Conteh, l’altro trevigiano Luigi Sartor, l’ex dell’Hellas Marco Turati. Da notare che lo stesso Doni ha, nel suo passato, diversi anni trascorsi a Verona ( dove ha giocato per il Crazy Colombo) prima di approdare al grande calcio.

Per tutti i veneti, l’accusa chiave è di essersi «associati» per «commettere una pluralità di frodi e truffe ai danni delle società di calcio e degli scommettitori leali con cadenza almeno settimanale e in stretto contatto con il gruppo criminale degli “zingari”, attivo in Croazia e Ungheria».

Sezione: Rassegna / Data: Mer 25 aprile 2018 alle 09:50 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Davide Bellocchio
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