Fa bene Fabio Grosso ad andare oltre la banalità, a sdoganare quei ricordi che potrebbero inasprirsi in rimpianti. Lui, pescarese di fatto, ma nato nella Capitale, non ama le sdolcinature e, forse, ha pure qualche sassolino fastidioso da togliersi dalle scarpe. «Se per me è una partita particolare? Beh, io sono nato a Roma, mentre a Pescara ho trascorso l’intera infanzia. Lì sto ancora benissimo con gli amici di sempre e torno volentieri d’estate, anche se non ci vivo più da otto anni. Insomma, non c’è niente da rinnegare. Adesso, però, sono l’allenatore del Verona e voglio i tre punti. Il mio passato da giocatore non c’entra nulla, sono stato valorizzato da altre parti».

Sezione: Rassegna / Data: Lun 17 dicembre 2018 alle 09:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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