Il Pescara si conferma allergico alle trasferte: tocca darsi una mossa, ora che la concorrenza spinge. Evitando scivoloni come quello incassato ieri sera al Bentegodi contro l’Hellas Verona, dove un'altra big della serie B – dopo Palermo e Perugia – impone un bagno di umiltà agli abruzzesi, antagonisti ambiziosi per la serie A diretta. Batosta in piena regola, nella fredda notte in cui si mette di mezzo anche un'autorete per spezzare le gambe al Pescara. La quarta sconfitta in campionato è figlia del pressapochismo di chi propone calcio, ma come squadra ancora incompiuta. Tre schiaffoni dal Verona, che si prende la sua seconda vittoria di Àla, e una netta ridimensionata a Pillon. Inutile, così, il nono gol stagionale di Leonardo Mancuso che è vice-capocannoniere della cadetteria.

SOLO BUONE INTENZIONI. Monachello ha solennizzato l'ultima vittoria del Pescara in trasferta – esattamente due mesi fa con lo Spezia, facendo doppietta – mentre stavolta, alla terza gara da titolare nelle ultime quattro giornate, non sfrutta due buone palle-gol di testa. In un primo tempo in cui il tridente di Pillon propone idee e slancio, questo sì, ma con buone intenzioni fini a sé stesse. L'impressione è che il Pescara, appena allunga il passo possa combinare danni nella difesa del Verona: Mancuso – dopo tre minuti su di lui è bravissimo Silvestri – e appunto Monachello sciupano quando il più sembra fatto. L'uscita alla disperata di Kastrati su Lee è il campanello d'allarme per il Pescara al quarto d'ora, appena prima di essere colpiti da Danzi. Brugman e Machin partono anche bene, poi l'uruguaiano si macchia dell'errore nell'azione che porta al rigore – Gravillon atterra Zaccagni – trasformato da Di Carmine. Il Verona fa tris con l'autorete di Del Grosso su cross di Zaccagni.

SOLIDITA' RITROVATA. Il diagonale mancino di Danzi – al primo gol da professionista – sorprende Kastrati almeno quanto la mossa di Grosso che regale due titolarità consecutive a un classe '99. In un momento così delicato per il Verona, la spericolatezza tattica sta anche nel sistemare Ragusa – ex di turno – come terzino. Per il resto è un Hellas, stavolta sostenuto anche dai propri tifosi, che procede col pilota automatico. E prende anche un palo nel finale con Di Carmine. Insomma, alla Àne dei giochi l’Hellas si rilancia in piena regola e torna a vedere la promozione diretta, mentre per il Pescara c’è ancora una volta da riflettere sui reali obiettivi possibili per la compagine di Pillon.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 18 dicembre 2018 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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