Prima in paradiso, ora in purgatorio. Niente inferno, quello è ancora lontano per il momento. Jagos Vukovic non poteva sperare in un inizio migliore, con il gol alla Fiorentina e la splendida vittoria dell’Hellas al Franchi. Un lampo di gioia che forse aveva illuso lui e tutto l’ambiente, prima di tornare all’amara realtà perdendo nelle tre gare successive contro Roma, Sampdoria e Lazio. Niente drammi però, Vukovic lo ripete forte è chiaro. La salvezza resta possibile, la testa e le gambe sono quelle giuste, da parte sua e di tutti i suoi compagni. «Difficile immaginare un esordio migliore di quello che ho avuto al Verona, con il mio gol dopo dieci minuti giocati in A e la vittoria della squadra», Poi però sono arrivate subito diverse difficoltà con tre sconfitte consecutive che hanno fatto restare il Verona fermo al penultimo posto della classifica. «Ora la situazione è difficile ma dobbiamo stare concentrati sul nostro obiettivo, la salvezza. Dobbiamo rimanere uniti», spiega il possente centrale serbo proveniente dall’Olympiakos. Un difensore che subito ha preso per mano il reparto arretrato, sempre schierato da Pecchia che gli ha affidato la regia del pacchetto difensivo. «Se sono arrivato qui è per dare una mano proprio in questo senso, la società mi ha scelto per aiutare la difesa e per provare ad aumentarne la qualità. Ovviamente farò il possibile per essere all'altezza di questo compito». In una difesa che fino a questo momento ha sempre fatto fatica, incassando ben 50 reti in 25 gare, con la media esatta di due gol a partita, troppi per sperare di potersi salvare. «In queste ultime partite abbiamo giocato contro squadre molto forti», avverte Vukovic, «contro squadre di tale livello il minimo errore viene pagato a caro prezzo e non puoi concederti sbagli, quindi ora stiamo lavorando per migliorare e ottenere più punti». NIENTETABELLE.Un momento complicato, che avvertono un po’ tutti anche a Peschiera. «L’impatto è stato molto buono, vedo tanti ragazzi in gamba che ce la mettono tutta: sarà perchè sono qui da poco, non lo so, ma vedo grande convinzione di potercela fare a raggiungere questa salvezza». Il tempo stringe però, le giornate a disposizione sono sempre meno e rimangono solo 13 partite per provare a cambiare rotta. «Una tabella salvezza? Non ne facciamo, ma credo che in 12 gare potremo giocarcela anche per fare risultato pieno. Il mister ci crede tantissimo, i miei compagni anche e stiamo lavorando parecchio: sempre di più, ogni giorno con grandissima intensità, qui non si tira indietro nessuno». In campo ma anche in tutte le stanze del club di via Francia. Giocatori e dirigenti, calciatori, staff tecnico e addetti ai lavori. Con il presidente Maurizio Setti che l’ha ricordato spesso nelle sue ultime e frequenti dichiarazioni. «Anche se non capiscono bene l’italiano mi spiegano tutto e so cosa sta succedendo, quali sono gli umori dei tifosi. Ma qui gli allenatori, i dirigenti, il presidente e i miei compagni sono tutti dei grandi lottatori: qui vedo solo guerrieri che vogliono la stessa cosa, la salvezza e lotteranno fino all’ultimo per ottenerla a qualsiasi costo».

SOGNO MONDIALE
Animo guerriero e sguardo avanti, come gli aveva consigliato Panagiotis Tachtsidis, l’ex centrocampista del Verona suo compagno in Grecia all’Olympiakos. «È un amico e una brava persona, quando gli ho detto che c’era la possibilità di venire all’Hellas mi ha detto subito: Vuko, non pensarci neanche un attimo, è un grande club. Lì c’è gente che lotta, resterete in Serie A». Un pensiero scappa anche lontano, fino alla prossima estate quando si giocheranno i Mondiali in Russia, e proprio Vukovic spera di far parte della competizione con la maglia della Serbia. «Per prima cosa penso di fare bene qua con l'Hellas e poi penserò al resto, se riuscirò ad aiutare il Verona a restare in A poi tutto verrà di conseguenza». La carriera del centrale finora è stata un po’ in altalena, tra alti e bassi. «Certe volte si toccano le stelle e poi bisogna rendersi conto di dover ripartire dal basso. Credo di aver avuto il mio miglior periodo in Turchia, ma ora guardo avanti. Possibile la difesa a tre per il Verona? Dipende dall'avversario, ma credo proprio di sì»

Sezione: Rassegna / Data: Sab 24 febbraio 2018 alle 11:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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