Una sconfitta amara per l’Hellas. Si chiude nel peggior modo possibile il trittico infernale che ha affrontato il Verona nell’ultima settimana. Dopo il ko nel derby con il Chievo e la batosta di Bergamo con l’Atalanta la squadra gialloblù deve alzare bandiera bianca anche con l’Inter. Un ko prevedibile alla vigilia della gara, c’erano tanti punti di differenza tra le due compagini, gli obiettivi sono diversi e anche gli investimenti, su questo non si sono dubbi. Però se riavvolgi il nastro della gara ti rendi conti che i ragazzi in gialloblù meritavano qualcosa in più invece pagano a caro prezzo l’indecisione di Nicolas e di mezza difesa nel vantaggio di Borja Valero e la scarsa attenzione dimostrata da metà squadra nella rete decisiva siglata da Ivan Perisic a metà ripresa. Tanto di cappello allabordata imprendibile dell’esterno croato ma non si può prendereun gol così, su calcio piazzato, nel momento più delicato dell’incontro. Tra le due reti nerazzurre il pareggio firmato da capitan Pazzini, ancora una volta infallibile dal dischetto.

E, allora, perchè rinunciare ancora una volta al bomber e lasciarlo in panchina all’inizio della gara? Difficile se non impossibile dare una spiegazione alle scelte del tecnico ma ormai la strada è segnata. Pecchia ripropone con l’Inter la formazione titolare che aveva mandato in campo anche a Bergamo, non cambia neppure il modulo con la solita difesa a quattro - Heurtaux e Caracciolo centrali, Romulo e Souprayen sulle fasce - Fossati e Bessa fanno i mediani, Cerci gioca alle spalle di Kean, Verde e Fares occupano le corsie esterne. Spalletti non concede sconti e non pensa al turn over, si affida a una formazione ormai collaudata anche se ha giocato tre partite in otto giorni. Non tocca la difesa con D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Nagatomo in linea, conferma Vecino e Gagliardini in mezzo al campo, piazza Borja Valero alle spalle di Icardi, lascia Perisic e Candreva larghi sulle fasce. I nerazzurri prendono in mano il pallino del gioco, non forzano il ritmo, per carità, ma si vede una geometria di base e tanta rapidità nelle giocate. D’altronde tutto è possibile con la tecnica che hanno a disposizione gli uomini di Spalletti. L’Inter dà l’impressione di voler dosare le forze, pronta a colpire al primo errore dell’Hellas, come fanno i gatti sornioni con i topolini. Heurtaux e Caracciolo, però non sbagliano nulla, soffrono ma tengono in piedi il bunker. Romulo non si fa impressionare da Perisic, Cerci regala due o tre giocate da applausi e va anche vicino al gol. I nerazzurri cercano di gestire la gara, alzano il baricentro, provano a circondare il Verona allargando il gioco sulle corsie esterne. Il vantaggio arriva quando meno te l’aspetti. Candreva mette al centro dalla destra, i due centrali chiudono su Icardi, Nicolas si fa trovare impreparato e non esce, Borja Valero sbuca alle spalle di tutti e mette dentro da due passi. Tutto da rifare per il Verona che va in difficoltà ma stringe i denti e difende l’uno a zero in attesa di tempi migliori.

All’inizio della ripresa tornano in campo i ventidue che avevano chiuso la prima parte di gara, i mister non regalano mosse a sorpresa ma l’Hellas azzarda qualcosina in più, con tanto coraggio. Il rinvio di D’Ambrosio finisce sulla schiena di Kean, palla a Cerci che la difende in area, Handanovic frana sull’attaccante gialloblù, rigore netto ma Gavillucci lascia correre. Incredibile.Per fortuna c’è la Var. Un paio di minuti di conciliaboli poi l’arbitro indica il dischetto. Cerci ha già sistemato il pallone ma Pecchia manda in campo Pazzini e toglie Kean. Il capitano vuole calciare, Cerci si fa da parte. Il primo pallone che tocca diventa oro colato, Handanovic è battuto, uno a uno meritato. Sale l’urlo del Bentegodi che sente profumo d’impresa ma non puoi concedere nulla all’Inter di Spalletti. Grande e fortunata. Corner di Candreva, rinvio di Heurtaux, Perisic è lì, tutto solo, al limite dell’area. Una bordata incredibile che non lascia scampo a Nicolas. Peccato. L’Hellas si getta in avanti con tanto cuore e poche idee, sfiora ancora una volta il pari con Pazzini ma l’Inter capisce che è arrivato il momento di non rischiare nulla e chiude tutti i varchi. Il Verona deve alzare bandiera bianca

Sezione: Rassegna / Data: Mar 31 ottobre 2017 alle 09:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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