Istinto e corsa, talento e sregolatezza. Forza fisica e dribbling. Ma soprattutto gol. Al Verona servono quelli prima di tutto. Rolando Aarons ha voglia di riprendersi in fretta il tempo perduto e di tornare quel giocatore che tanti ammiravano tra i migliori giovani addirittura a livello mondiale. Oggi l’attaccante classe 1995 non è più quella promessa. è un giocatore che ha avuto poche possibilità di mettersi in mostra nel Newcastle e che è arrivato in riva all’Adige per ritrovare continuità e provare soprattutto a se stesso di poter restare ad alti livelli. Il Verona avrebbe potuto averlo anche prima, con i primi contatti avvenuti già in estate ai tempi dell’amichevole dei gialloblù con la squadra inglese. «Ho avuto due opzioni a gennaio ed ho scelto il Verona, avevo voglia di misurarmi con la Serie A. Ho guardato spesso l’Hellas giocare», soprattutto dopo l’incontro estivo con Fabio Pecchia, che aveva allenato Aarons al Newcastle come vice di Rafa Benitez, «sono molto contento di poter lavorare con mister Pecchia, che ho già avuto in passato. Non ci ho pensato molto, ho detto di sì subito perchè per me è stato importante sapere che mi volevano fin dall’estate, prima che arrivasse la proposta ufficiale in quest’ultimo calciomercato». Un talento ancora inespresso, anche se in molti gli pronosticavano un futuro da top player. Aarons però non si tira indietro. «Penso di none essere molto distante da quel livello, credo di poter arrivarci presto. Purtroppo gli infortuni mi hanno condizionato, ma continuo a lavorare per dimostrare che sono quel tipo di giocatore. L’Hellas una grande opportunità? La mia presenza qui è per aiutare la squadra ma anche un’opportunità per crescere professionalmente».

NUOVA OPPORTUNITÀ. Gli infortuni sono alle spalle, l’attaccante inglese è carico come non mai. «Fisicamente sto benissimo, sono pronto per giocare». Sulle corsie esterne, in appoggio alla punta, basta poter scendere in campo. «Il mister mi conosce, sta a lui decidere dove impiegarmi, io posso giocare in vari ruoli. Le mie caratteristiche? Sono istintivo», continua in inglese, anche se «sto cercando di imparare l’italiano, non è facile ma ho una applicazione che mi aiuta». «Comunque le mie migliori qualità sono il dribbling e la corsa», ricorda Aarons quando gli si fa notare che proprio nel reparto avanzato il Verona deve provare a trovare soluzioni nuove, «la fase offensiva è il mio punto di forza. Spero di riuscire ad aggiungere un po’ di qualità in attacco». Alti e bassi nelle sue prime apparizioni in maglia gialloblù, giocando sempre titolare sia con la Roma all’esordio che nell’ultimo match contro la Sampdoria.

A CACCIA DEL GOL. «Le mie prestazioni non sono state all’altezza delle mie possibilità, so che posso dare molto di più. Stiamo lavorando per farmi inserire al meglio nei meccanismi della squadra». In un Verona parecchio diverso rispetto a quello incontrato ad agosto nel test match in terra inglese. «Era un’amichevole e all’epoca io e miei compagni eravamo colpiti dal grande possesso palla dei gialloblù. Ho trovato l’Hellas parecchio cambiato, si lavora molto più in fase offensiva, cercando di raggiungere più velocemente l’area avversaria», ammette il neo attaccante scaligero, in prestito dal Newcastle, «probabilmente le tattiche precedenti non erano poi così efficaci, e allora hanno cercato di cambiare il tipo di gioco. Non vedo l’ora di dare il mio contributo, anche come reti. Sto facendo allenamenti extra per il tiro in porta, ma tutti i miei compagni stanno lavorando per migliorare in zona gol». L’Hellas avrà bisogno di un’impresa per raggiungere la salvezza. «Sono pronto e motivato, la situazione è simile a quella che stavo vivendo al Newcastle . Le ultime sconfitte per me non contano nulla, sono uno che gioca sempre per vincere. Il pubblico del Verona? È simile simile al pubblico del Newcastle, mi sento un po’ a casa perché sono davvero molto caldi».

Sezione: Rassegna / Data: Ven 16 febbraio 2018 alle 11:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Camilla Dalloco
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