Da vergognarsi! Come nella primavera del 1986, il 23 marzo per la precisione, quando il Verona di Bagnoli con lo scudetto cucito sul petto fu ridicolizzato dall’Atalanta: 0-3 tripletta di bomber Cantarutti. Ad essere giusti forse quei tre gol pesarono molto più dei cinque di ieri. Non ce ne vogliano Fares, Buchel o Nicolas ma in quel Verona giocavano gente come Briegel, Tricella e Di Gennaro. È una magra considerazione visto che quel Verona aveva ubriacato tutti l’anno precedente vincendo lo scudetto e non annaspa come l’attuale alla ricerca della salvezza. «Davvero difficile commentare la partita» esordisce mister Pecchia, «in pratica non c’eravamo, non abbiamo giocato». Allarga le braccia l’allenatore che forse più di tanto non poteva fare contro quest’Atalanta ma soprattutto con questo Verona.

KO MERITATO
«Vista la prestazione dimostrata in campo ci meritiamo questa sconfitta» prosegue il tecnico, «arrivata contro una squadra in grande forma e molto preparata. Loro sono forti tecnicamente e fisicamente. È una partita da cui dobbiamo saper trovare gli stimoli e le lezioni giuste per il futuro, per andare avanti con umiltà e concentrazione. Abbiamo sofferto sulle cose in cui siamo più insicuri, quando non riusciamo ad affrontare la gara con il piglio che sappiamo, passiamo in svantaggio facilmente e da lì diventa tutto più difficile». È sembrata una montagna insormontabile quella che si è trovata a scalare il Verona dopo l’errore sulla prima marcatura e la sciocchezza di Fares in occasione del rigore «televisivo» concesso all’Atalanta. «Sono convinto che questa partita» prosegue Pecchia, «ci servirà molto di più che la vittoria nel derby con il Chievo perchè per affrontare le gare bisogna mettere tutto al top, tutto al massimo. Dobbiamo andare oltre ai nostri limiti e quando non riusciamo a farlo, le prestazioni sono quelle che sono».

RIMPIANTO MATOS
Con gli ospiti in vantaggio per 1 a 0, il Verona ha avuto l’unica vera occasione di tutta la partita. Verde ha scartato mezza Atalanta e sul centro in mezzo all’area Matos ha calciato e Berisha ha deviato sulla traversa. «Un’occasione grandissima ed era stato molto bravo Verde» commenta il tecnico, «c’eravamo riassestati dopo il loro primo gol. Noi con le nostre armi dovevamo fare meglio, molto meglio. Chiaro loro sono stati implacabili e noi invece abbiamo dato l’impressione di essere fuori dalla gara. Non deve più capitare. Questa partita deve dare ai miei ragazzi grandi spunti per la crescita psicologica della squadra ma dobbiamo accantonarla in fretta per rituffarci nel lavoro perchè abbiamo tante gare ancora e l’obiettivo e li alla portata, basta tornare ad essere quelli del derby. Lasciamo perdere le questioni tecniche legate alla partita. Troppo brutti per essere quelli veri».

LA SOSTA
In cuor suo Pecchia avrebbe preferito arrivare alla sosta magari con un paio di punti in più. «Però non ci sono e forse cominciano a mancare anche a me i pareggi» racconta, «però è inutile pensare a quello che non è stato. La pausa ci aiuterà per lavorare molto e recuperare dei giocatori importanti. Ci attende poi un mese di fuoco nel quale ci giocheremo tutto. Contraccolpo psicologico le cinque reti? Non credo perchè ci siamo già passati da situazioni simili e le abbiamo superate come dimostrano i risultati. Abbiamo perso malamente. Viene da dire che quando l’abbiamo fatto...». E si quando perde l’Hellas lo fa sul serio. Pecchia ci crede. La sua squadra risorgerà.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 19 marzo 2018 alle 09:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
vedi letture
Print