Nicolas ha fatto cinquanta. Ed anche se di anni ne ha poco di più della metà, a vederlo in faccia qualche ruga in questa stagione tremenda per l'Hellas, comincia a comparire sul suo volto. Se non dimostra cinquant'anni la sua porta, quota 50, l'ha toccata proprio all'Olimpico. E si che “Immobile” proprio non è stato il portiere gialloblù, sulle conclusioni degli attaccanti laziali. Nè lui, nè l'amico Fares, si sono risparmiati salvataggi miracolosi nel primo tempo. «Sapevamo che andavamo ad affrontare una grande squadra» esordisce il portiere gialloblù. Si, può assomigliare a Genova questa gara. Però la risposta è stata migliore nel secondo tempo rispetto alla partita con la Sampdoria. Noi dobbiamo pensare a salvarci e quindi più punti arrivano meglio è...». Fa tenerezza il portierone brasiliano che sulla frustata di Immobile ha sentito sulle sue spalle tutto il peso delle tante, troppe reti subite finora in campionato. «È stato molto bravo ed anche fortunato» racconta Nicolas, commentando la rete di Ciro Immobile. «Ha guardato in mezzo e poi ha tirato senza guardare. La palla è passata in mezzo alla gambe di Caracciolo e non potevo arrivarci, anche se credo di avere sfiorato il pallone». Sbatte gli occhietti Nicolas e gira il capo a salutare Caceres quando passa alle sue spalle. Che spreco, per il povero Hellas, vedere l'uruguagio neppure impegnato dalla Lazio. Una squadra quella di Inzaghi, che non vinceva da cinque giornate e, compresa l'Europa, arrivava da quattro ko. «Comunque loro restano fortissimi, qui hanno dato parecchi gol a tutti». Già però a subire è sempre il Verona, che non riesce più a trovare la via della porta. «L'impegno non manca, con questi ragazzi mi alleno tutti i giorni e conosco il loro valore. Ci manca in alcuni frangenti della gara la giusta lucidità. Noi lottiamo per la salvezza, ci attacchiamo a tutto e tutti. Non è finita, basta una vittoria per riprendere slancio». Ma dalla porta, come ha visto Lazio-Verona? «Avevamo passato il momento brutto, i ragazzi cominciavano ad uscire bene palla al piede. Ero quasi convinto di portarla a casa. Vedevo loro che iniziavano non ad andare in difficoltà ma ad avere qualche problema che nel primo tempo non avevano avuto. Fra me e me, ho detto: qui passano ancora quindici minuti e si mette bene. Per noi non perdere sarebbe stato il massimo. Comunque dobbiamo andare avanti perchè solo col lavoro possiamo migliorare. Ho fiducia nel mister e nei miei compagni». Una fiducia cieca, pare, quella di Nicolas. Ma come potrà battere il Torino domenica prossima l'Hellas?«Dobbiamo provarci giocando meglio e con maggior lucidità. Il Benevento che ha sei punti in meno di noi, ha battuto il Crotone. Domenica la Spal va in Calabria e noi possiamo fare punti con il Torino. Ne sono convinto. Non dobbiamo mollare con 14 partite ancora da giocare ci sono tanti punti in palio». Il portiere gialloblù ci crede. La sua è una fede incrollabile, anche se torna a casa con altri due gol sul groppone. E fanno quattro con quelli rimediati a Genova. Forse è giunta anche l'ora di fare gol, magari di provare a tirare in porta. Se non per il Verona, fatelo per Nicolas. Ultimamente i suoi colleghi hanno finito la gara con un senza voto in pagella: umiliante? Giudicate voi. 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 20 febbraio 2018 alle 12:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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