Si riparte da Romulo e con Romulo. Quello dei gol pesanti. Aveva lanciato l’Hellas verso la promozione un anno fa, quando decise il derby di B con il Vicenza con un tocco d’autore a pochi minuti dalla fine, rilancia la corsa del Verona nella sfida da brividi con il Benevento. Anche perchè Pazzini e compagni hanno sofferto tantissimo per battere i giallorossi campani e centrare la prima vittoria stagionale in A.

Fuori Bruno Zuculini per squalifica e Alex Ferrari per infortunio, all’inizio della gara Pecchia deve rinunciare anche a Heurtaux che si ferma durante il riscaldamento. Difesa inedita per il Verona con Caracciolo e Souprayen centrali, Caceres e Fares sulle fasce, in mezzo al campo Fossati in regia con Romulo e Bessa, in avanti il solito tridente con Pazzini punta di riferimento centrale, Valoti e Cerci a sostegno.

Qualche problema anche per Baroni, non solo per aver perso sette vittorie in sette partite. Fuori per doping capitan Lucioni, infortunati D’Alessandro e Ciciretti, il tecnico del Benevento modula un 4-3-3 a specchio rispetto ai gialloblù con quattro davanti a Brignoli – che prende il posto del titolare Belec – tre a centrocampo e tre in attacco con Iemmello centravanti, Lombardi da una parte e Parigini dall’altra.

La tensione che c’è in campo si respira anche in gradinata, gli uomini di Pecchia cercano di prendere in mano le redini del gioco ma i giallorossi campani fanno densità davanti all’area di rigore con Cataldi e Chibsah pronti a mordere le caviglie di Romulo e Bessa quando riparte l’azione del Verona. Brilla soprattutto Cerci sulla fascia che ingaggia un duello personale sulla fascia con Letizia. Al 10’ se ne va tra due uomini, entra in area, prova il sinistro, fuori di pochissimo. Passano pochi minuti e l’esterno gialloblù mette in mezzo per Pazzini, sponda per Valoti che calcia di prima intenzione ma Antei respinge.

Il Benevento prova a reagire, cerca di spingere il Verona lontano dalla propria area di rigore e per qualche minuto ci riesce, soprattutto quando trova i varchi giusti lungo la linea laterale. Qualche brivido ci sta ma la serata per Nicolas è tranquilla, non si può dire la stessa cosa per Brignoli che gioca con i piedi sulla linea dell’area per favorire la tattica del fuorigioco ma quando serve sa farsi apprezzare anche tra i pali. Anche se, intorno alla mezz'ora, Valoti lo grazia quando non spinge in rete una palla facile, facile.

Pochi minuti dopo l’episodio che decide la partita. Fallaccio di Antei, tanto cattivo quanto inutile, cartellino rosso al difensore di Baroni e Benevento in dieci. La partita s’incanala sui binari giusti per i gialloblù ma qui comincia la sofferenza. Punizione di Cerci, zampata di Pazzini a due passi dalla porta, la palla si stampa sulla traversa. Non è finita, sui piedi di Valoti capita un’altra occasione d’oro ma l’attaccante del Verona si fa anticipare al momento del tiro.

Il primo tempo si chiude senza gol, ti aspetti una ripresa arrembante ma Pecchia riparte con gli undici che avevano iniziato la partita e non «azzarda» mosse squilibrate in avanti. Cresce la pressione dell’Hellas in area avversaria, Bessa è sicuro più attivo rispetto ai primi quarantacinque minuti ma il cronometro gira veloce e la situazione non si sblocca. Fuori Valoti, dentro Kean. Il baby bomber si piazza accanto a Pazzini - che si danna l’anima non solo in zona gol ma anche per far salire la squadra - Cerci resta sulla fascia e si allarga anche Romulo con Fossati e Bessa in mezzo. Un 4-2-4 molto offensivo per cercare varchi nella difesa di Baroni.

Difficile passare, cresce anche il nervosismo, Pecchia predica calma ma non è facile restare concentrati quando il gol non arriva. Bisogna cambiare ancora qualcosa, Verde prende il posto di Cerci sulla corsia di sinistra, Romulo si sposta a destra. La mossa della svolta. Il Verona ci prova ancora con Kean e Pazzini ma quando mancano una manciata di minuti alla fine Verde «confeziona» un assist perfetto per Romulo che sbuca sul secondo palo e con un piattone al volo mette la palla là, nell’angolino, dove Brignoli non può arrivare. L’uomo della provvidenza, non c’è che dire...

Sezione: Rassegna / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 15:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print