Presi a pallonate. Senza reagire. In poco più di novanta minuti i gialloblù perdono le sicurezze ritrovate nelle ultime settimane e piombano ancora una volta all’inferno. Sì, è vero, la classifica non è cambiata di molto ma se ripensi alla prova dell’Hellas con l’Atalanta capisci che c’è qualcosa che non funziona in una squadra che accetta senza combattere la superiorità tecnica e fisica dell’avversaria, un gruppo che sembra aver smarrito in soli sette giorni l’orgoglio, il carattere, la determinazione che s’erano visti nel derby con il Chievo. Nulla è perduto, per carità, ma sono cinque ceffoni che bruciano anche perchè, alla vigilia della sfida con l’Atalanata, le aspettative erano sicuramente diverse. Ancora fuori Cerci e Kean, Pecchia recupera Romulo e Valoti ma non stravolge la squadra che ha battuto il Chievo con i quattro difensori in linea davanti a Nicolas, Buchel e Calvano in mediana, Petkovic punto di riferimento centrale con Matos alle sue spalle, sulla fascia sinistra Verde, a destra il capitano prende il posto di Felicioli. Solita Atalanta con Berisha in porta, Masiello e Palomino in mezzo all’area, Toloi e Spinazzola sulle corsie esterne, Cristante, Castagne e Freuler a centrocampo, in avanti Petagna con Papu Gomez e Ilicic a sostegno. Chi si aspettava una squadra demotivata o stanca dopo le due partite in una settimana, l’eliminazione dall’Europa League o la sconfitta della Juve è subito accontentato. Mister Gasp non molla nulla e il gruppo nerazzurro è lo specchio fedele di un condottiero che sa unire qualità tecniche e razionalità tattica. Una macchina che viaggia come un diesel con il pilota automatico sempre inserito. Basta una manciata di secondi ai bergamaschi per passare in vantaggio. Corner di Ilicic, Matos sbaglia il rinvio, palla a Cristante che fa partire una gran botta che “bacia” la parte interna del palo e rotola in rete. Comincia malissimo la partita che doveva rilanciare le quotazioni del Verona in ottica salvezza. Anche perché l’Atalanta non toglie il piede dall’acceleratore e mette paura ancora all’Hellas prima con una conclusione di Ilicic Nicolas para a terra – e poi con Petagna ma il suo destro finisce alto sopra la traversa. I gialloblù non danno segni di vita per venti minuti, cercano solo di controllare le sfuriate dei nerazzurri e di non concedere troppo spazio a due giocatori come Ilicic e Gomez che quando toccano il pallone sanno sempre regalare giocate di classe. Al 23’ una fiammata di Verde accende il Verona. Quaranta metri palla al piede, gran palla al centro, Matos colpisce a botta sicura, Berisha è battuto, il palo respinge il destro dell’attaccante argentino. Incredibile. Il pericolo corso risveglia l’Atalanta che riprende in mano la partita e raddoppia al 40’ con Gomez. Calvano perde palla sulla trequarti, Masiello serve il Papu che batte Nicolas. Di Bello annulla dopo l’intervento del Var, in questo caso Michael Fabbri di Ravenna. Il Var dà, il Var toglie. Pochi minuti dopo Ilicic salta tre uomini in area, va al tiro, Nicolas si supera e mette in corner ma c’è una trattenuta in area, Fares su Petagna. L’arbitro ferma tutto, va a rivedere la moviola e concede il rigore. Batte Ilicic, due a zero per l’Atalanta. Uno schiaffo in pieno volto per Romulo e compagni che tornano negli spogliatoi a testa bassa. Pecchia cerca di svegliare la truppa gialloblù, all’inizio della ripresa Valoti prende il posto di Buchel per dare un po’ di vivacità al centrocampo ma la mossa del mister non serve praticamente a nulla. Il Verona perde ancora un pallone a centrocampo, uno dei tanti, palla in area per Ilicic che “taglia” da destra, controlla, si prende gioco di metà difesa gialloblù e poi mette la palla nel sette alle spalle di Nicolas con un sinistro «chirurgico». L’Hellas non c’è più, una barchetta che affonda in un mare in tempesta. Ilicic completa la sua festa personale e infila un’altra perla rara con un gran sinistro dal limite, alla fine arriva anche la rete di Papu Gomez che sfrutta la respinta di Nicolas sulla gran botta di Petagna. Un vero disastro al Bentegodi, mister Pecchia ha quindici giorni di tempo per riportare serenità in casa gialloblù.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 19 marzo 2018 alle 08:30 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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