Prima gioia Verona, ottava delusione Benevento. La sfida fra le ultime della classe viene risolta da due pezzi di bravura raccolti in pochi istanti: il cross pennellato da Verde e la conclusione al volo, in corsa, di Romulo. Siamo al 75’, si capisce che è arrivata la mazzata da k.o. sul collo della squadra di Baroni, ridotta in dieci al 37’ da un eccesso agonistico di Antei. Eppure i giallorossi in un disperato, convulso finale sprecano le palle del pareggio. La prima capita sul piede di Iemmello a cinque metri dalla linea bianca, la sua zampata sfiora il palo; la seconda, assai meno agevole, tocca a Ciciretti, dal limite: sinistro precipitoso alle stelle.

MOSSE E SPRECHI Pecchia ha azzeccato il cambio Cerci­-Verde. Il primo si era speso con qualche buona intuizione nel primo tempo e spento gradualmente nella ripresa: giusto immettere forze fresche. In precedenza a lasciare era stato Valoti preferito in partenza a Kean per dare maggior equilibrio a una formazione che nel riscaldamento aveva perso il centrale Heurtaux, rimpiazzato da Souprayen. Valoti si sarebbe dovuto sacrificare nel lavoro di copertura, e l’ha fatto, ma quando gli sono capitate le occasionissime non ha avuto la lucidità e anche il sangue freddo per ricavarne dei gol. Al 33’ ha spedito fuori da quattro passi, al 41’ ha fallito un facile stop e tiro. Se a questi due clamorosi errori aggiungiamo la traversa piena colpita da Pazzini con una esecuzione volante di rara bellezza (suggerimento di Cerci, piatto destro in corsa da sette-­otto metri) ecco che lo 0-­0 col quale si va al riposo è molto avaro per i padroni di casa.

EQUILIBRIO Qui va però subito aggiunto che sul piano della manovra il Benevento è piaciuto di più. Squadra raccolta ma pronta a proporsi in velocità. E’ un bel vedere. Le carenze, soprattutto da parte dell’agile Parigini, arrivavano a ridosso dell’area, quando la rifinitura lasciava spesso a desiderare. Il citato Parigini, per dirne una, sprecava con un cross fuori logica un promettentissimo contropiede 4 contro 3. A parte l’assenza di pericolosità, il Benevento, insomma, ha lottato alla pari con i veneti. Certo, se Iemmello all’8’ fosse riuscito a far male invece di cavar fuori un diagonale lento e prevedibile, per il Verona la sfida sarebbe cominciata in salita.

IL GIALLO E LA SVOLTA Non c’è dubbio che l’espulsione di Antei sia stata la svolta del match. Giocarsi con l’uomo in meno tanti minuti di uno spareggio ha obbligato Baroni a un atteggiamento di pura difesa dello 0­-0. Prima dell’inizio l’allenatore ospite deve aver avuto un problema con Belec, non fisico ma di altra natura, perché tra i pali ha schierato il debuttante Brignoli.Che è stato decisivo in alcune uscite, ma ha poi regalato il pallone a Valoti proprio con un colpo di testa fuori dai pali. Con la difesa sbilanciata, Antei si è buttato con foga a tagliare la strada all’attaccante, finendo però col colpirlo quando il pallone era già passato. Un intervento in netto ritardo, non cattivo ma nemmeno innocuo, che ha spinto l’arbitro ad estrarre il rosso. Minuto 37. Non per caso la traversa di Pazzini e la palla gol gigante fallita da Valoti arriveranno dopo. Questa attesissima prima vittoria consente al Verona di allontanare i venti di crisi. Per quanto riguarda isanniti la partita è stata giocata con logica e cuore. Certo, adesso c’è un gap di cinque punti dalla linea della salvezza: la situazione è pesante, però non ancora disperata.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 17 ottobre 2017 alle 11:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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