Di seguito l'intervista rilasciata dal portiere felsineo Antonio Mirante al Corriere dello Sport:

Tu come stai? Ti sei ripreso dall’infortunio? «Sì, lo stiramento è smaltito. Bravi i fisioterapisti, sono pronto per Verona».

Ci sono quattro sconfitte consecutive da cancellare. «Col Crotone pensavamo tutti di vincere, salire a quota 17 punti e all’8° posto. Abbiamo sbagliato lì. Tutte le partite vanno considerate importanti».

Eppure la partenza è stata buona. «Sì, c’è un’aria diversa rispetto all’anno scorso, c’è più consapevolezza. Ma la maturità si acquisisce col tempo. Noi vecchietti dobbiamo farci trascinare dall’entusiasmo dei giovani».

Che errori hai fatto in questa prima parte di stagione? «Col Toro, errore decisivo. E poi l’uscita sbagliata con la Lazio».

Un portiere quando si accorge di aver sbagliato? «Subito, un secondo dopo aver preso il gol. Il fatto è che io posso rimediare a un errore di un compagno, ma i miei compagni purtroppo non possono rimediare se sbaglio io...».

Un anno fa di questi tempi tornavi a vivere dopo lo stop per problemi cardiaci. «Sì, è passato un anno e sono cambiato. Ho temuto di dover smettere, ma quel «problema» dopo dieci giorni era già risolto: il sollievo è arrivato quando gli esami hanno scongiurato patologie gravi e congenite. Io mi sono detto: trattalo come un infortunio...» 

Destro e Palacio insieme: verso Verona è un’ipotesi concreta. Si può? «Certo, credo sia arrivata l’ora. Palacio si è presentato con un’umiltà unica, corre più di tutti. Mattia ha caratteristiche diverse, può trarre giovamento dal lavoro di Rodrigo. Abbiamo tutti questa curiosità. Penso che sarà bello vederli giocare insieme, non ce ne sono di squadre della nostra fascia con due forti come loro lì davanti».

Ma Destro in allenamento ti fa gol o no? (Ride di gusto): «Ma sì, certo che me li fa. Anzi, spero che gli serva ad acquistare fiducia. Sta vivendo una situazione difficile, ma è un ragazzo che merita».

E chi tra i tuoi compagni merita di andare in nazionale, ora che ci aspetta un cambio generazionale? «Verdi e Di Francesco di sicuro».

Che devono fare? «Continuare così, se il Bologna guadagna 5-6 posizioni allora crescerà anche il loro spessore».

Cinque-sei posizioni significa entrare tra le prime 10. «E’ un obiettivo nelle corde di questa squadra. Ci serve consapevolezza, non bisogna accontentarsi mai, andare a prenderci punti ovunque, guadagnare posizioni un po’ alla volta».

Sezione: Rassegna / Data: Mer 15 novembre 2017 alle 11:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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