Partiamo dalla fine. Siamo alle battute conclusive di una sfida accesa che nella seconda frazione ha riacceso le speranze veronesi di agguantare un insperato pari. Il Bentegodi è un'autentica bolgia, in area di rigore della Juventus vorrebbero esserci anche i tifosi, affacciati con apprensione sulle tribune dello stadio. Romulo galoppa sulla destra, l'esterno del Verona scaglia il pallone al centro dell'area. La sfera sembra non arrivare mai, quando tutto d'un tratto svetta in alto un gialloblù vero, Juanito Gomez, qualche anno fa in Serie D al Ferentino, oggi campione indiscusso in gialloblù. Buffon anticipato, la rete si gonfia. Il Bentegodi esplode, il popolo juventino è ammutolito, Buffon sembra inferocito. Nel contempo la panchina del Verona corre, per l'immensa gioia, sul terreno di gioco. Mandorlini ha le braccia alzate verso il cielo, che per un secondo sembra essere diventato giallo con sfumature blu. Pochi minuti, il signor Doveri fischia la fine delle ostilità: l'Hellas agguanta un punto che vale una vittoria.

La giornata era iniziata nel verso storto. Pronti via e Tevez aveva già impallinato il povero Rafael, sfortunato nel trovare sulla traiettoria della respinta l'Apache bianconero. Dopo pochi minuti il secondo lampo juventino era servito, due a zero. Sospetto fuorigioco, pochi fischi a favore, sembrava dovesse andar tutto nel verso sbagliato. Una giornata nera. Pomeriggio da dimenticare. La grande che schiaccia la sorpresa del campionato. Ed invece no! Questo splendido Verona, come il miglior felino che si rispetti, ha mostrato di avere sette vite, anzi forse qualcuna più. Mandorlini al termine della prima frazione deve aver fatto vibrare le pareti degli spogliatoi visto quanto mostrato dai suoi alla ripresa del gioco. Una squadra diversa, rigenerata, con nuove idee, energie rinnovate e tanta, tanta voglia di acchiappare la Vecchia Signora, in fuga col bottino. Una squadra trascinata dal grande Toni: immenso, combattente vero, campione di ieri, oggi e chissà, magari anche domani. Tutti si augurano che possa far parte della spedizione tricolore per il mondiale brasiliano. Per il momento tutta Verona si gode le sue performance, di prima fascia. Il bomber modenese ha avuto il merito, e non solo quello, di dare il là alla rimonta scaligera completata da Juanito in zona Cesarini.

Una giornata storica che rimarrà nelle menti e nei cuori dei 25mila del Bentegodi. Questa gara riconsegna una squadra in salute, motivata, capace di reagire nei momenti più complicati della gara, sicura delle proprie capacità, unita, fino alla fine. Grande spirito di sacrificio, come Romulo ed Hallfredsson, grinta e determinazione, come Albertazzi e Donadel, esperienza e forza, nel caso di Toni e Moras, e tutto quello che ne consegue.

L'Hellas rimane nelle zone alte della serie A, 36 punti, meno quattro dal punteggio individuato come quota salvezza. E poi chi vivrà vedrà, migliorarsi non costa nulla...

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 10 febbraio 2014 alle 10:42
Autore: Michele Zomer / Twitter: @Mikzomer
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