La trasmissmione "Lunedì nel pallone", condotta da Gianluca Tavellin, ha ospitato il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti per parlare di tutto ciò che sta accadendo in via Belgio e nella squadra di Mandorlini.

"Capisco i tifosi che si lamentano del risultato, ma non le altre critiche.", ha affermato Setti,"Siamo una società solida, cosa che viene riconosciuta da tutti a livello nazionale: è tutto nelle mie mani, non ci sono altri imprenditori. Se qualcuno vuole criticarci, allora c'è qualcosa che non va. Non capisco nemmeno le critiche rivolte al modo di gestire il mercato: abbiamo speso dei soldi per prendere grandi giocatori. Il bilancio ora è negativo, non ho guadagnato niente a dispetto di quello che si dice, ma mi basterebbe chiudere l'anno senza rimetterci soldi.
Per quanto riguarda lo stadio, il Comune è ben disposto a venirci incontro, ma prima di tutto io voglio pensare al centro tecnico, perché la prima squadra possa avere tutto il meglio a sua disposizione e per crescere i più giovani, che sono il nostro futuro.
Se dovessimo retrocedere in B, sarebbe un grande danno economico per la società perché subiremmo una grossa perdita di denaro, ma non bisogna pensarci: la salvezza è alla nostra portata.
Quest'anno sono completamente soddisfatto del lavoro della società, perché abbiamo speso 7 milioni in meno e tutti i giocatori, tranne uno, sono nostri. Non ultimo, noi paghiamo gli stipendi regolarmente e senza ritardi.

Mandorlini ha in mano la squadra, questo è il motivo per cui è stato riconfermato. Non per una logica economica come alcuni dicono. Il mio rapporto con lui si è sviluppato nel corso di questi anni insieme e ora, quando bisogna confrontarsi, lo facciamo direttamente. Ma sappiate che non è per niente soddisfatto della situazione, lui come tutti noi.
Sogliano è stato allontanato perché ha lavorato bene per un anno e mezzo, e male per altrettanto tempo. Colpa mia: gli ho dato troppe libertà e troppo spazio di azione. Bigon è un professionista invece: va al campo ogni mattina, si tiene aggiornato con staff tecnico e medico e si confronta con loro.

Il mercato è stato il migliore che potessimo fare: Pazzini è un grande calciatore che porta sicurezze ed è stato preso a parametro zero, Souprayen ora che è stato "scoperto" è cercato da varie società, in difesa abbiamo Helander e Bianchetti che sono due giovani validissimi, Viviani è un ottimo giocatore con una grande sfiga: la pubalgia, Sala soffre come tutti noi e tutta la squadra ma sono contento che sia rimasto. Per quanto riguarda Marquez, non è stato preso per vendere magliette, ma perché è un grande giocatore con una storia. Contiamo di recuperare Romulo per gennaio. Per allora noi faremo ciò che c'è da fare: se ci sarà bisogno di comprare un giocatore per aiutare la squadra, lo faremo, ma deve essere chiaro che non ci muoviamo ogni volta che si apre il mercato.
Iturbe è difficile che ritorni, ma se dovesse abbandonare la Roma potrebbe essere interessato a giocare in un campo che già conosce.
Toni tornerà quando sarà completamente ristabilito. È un trascinatore, un grande uomo oltre che un grande capitano: allo stadio cerca sempre di dare la carica ai suoi compagni. Un altro con una grande personalità è Matuzalem, e il mister cerca giocatori così.

Contro il Napoli sarà dura, perché stanno vivendo un grande momento, ma il calcio è bello anche perché non è scontato. Con la partita di domenica dobbiamo innanzitutto ripartire dal punto di vista dell'atteggiamento: mi basterebbe vedere un cambio in quello, devono arrivare i giusti segnali anche se si perde.

La seconda e terza maglia di quest'anno sono state scelte perché ci sono dei regolamenti della Lega da rispettare e noi volevamo continuare il rapporto con la Nike. Non potevo riproporre di nuovo la maglia bianca e quindi queste sono state le soluzioni. Bisogna uscire dal guscio".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 17 novembre 2015 alle 09:00 / Fonte: www.hellasverona.it
Autore: Anna Vuerich
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