Un addio amaro. L’Hellas saluta il Bentegodi nel peggiore dei modi, con la squadra già retrocessa e tanti bocconi amari da mandare giù. L’ultima partita davanti al pubblico scaligero sarà una di quelle che i tifosi non avrebbero mai voluto vedere: perchè in fondo nonostante la situazione che nei mesi scorsi si faceva sempre più complicata un po’ tutti speravano che la gara contro l’Udinese potesse essere ancora valida per provare a raggiungere una salvezza ormai svanita nel nulla. Niente più sogni a tinte gialloblù, solo la triste realtà di un Verona costretto adire addio al massimo campionato ed a tornare tra i cadetti a un anno di distanza dall’ultima volta. Rimane l’orgoglio, anche se in più di un’occasione Nicolas e compagni hanno fallito le occasioni di riscatto per un’annata da dimenticare: tutt’altro spirito in casa Udinese, che nonostante la striscia di undici sconfitte consecutive crollando clamorosamente in classifica è ancora in corsa: e la sfida del Bentegodi potrebbe essere decisiva per i ragazzi di Igor Tudor, pronti ad essere sostenuti da quattromila tifosi in trasferta.

Di fronte un Hellas pieno di cerotti, nell’anima e sulla pelle: ferite profonde dopo la retrocessione matematica, infortuni pesanti lasciano a Fabio Pecchia poche possibilità di scelta.
Campionato finito per Moise Kean, con il giovane attaccante di proprietà della Juve che nonostante il recupero dopo la lesione tendinea resterà fuori senza rischiare il suo rientro in campo in un campionato comunque già compromesso. Ma il numero degli indisponibili è cresciuto ancora negli ultimi giorni, con gli stop a Bruno Petkovic e Simone Calvano: la punta arrivata a gennaio ha lamentato un fastidio muscolare ai flessori della gamba destra e anche ieri ha svolto un lavoro differenziato a Peschiera rispetto ai compagni. Con lui pure Simone Calvano, con il centrocampista bloccato da un problema al ginocchio sinistro e difficilmente utilizzabile nella partita di domani al Bentegodi. Solo terapie per Mattia Valoti, fermatosi contro la Spal per un problema muscolare e ormai out fino al termine della stagione.

Difficile capire le decisioni del tecnico gialloblù, che durante tutta la stagione ha spesso sorpreso nelle scelte sull’undici titolare: dare fiducia a chi comunque ha giocato più spesso durante l’anno, soprattutto nella seconda parte o regalare minuti a chi ne avuti meno finora, compresi i giovani.
Come Andrea Danzi, che nelle ultime gare ha dimostrato di reggere il confronto con il massimo campionato, almeno nelle tre gare in cui è sceso in campo. O come Lubomir Tupta, anche se difficilmente il giovane attaccante sarà in campo,visto il delicato incontro di oggi della Primavera che lotta per la salvezza ma anche perchè Fabio Pecchia comunque non l’ha schierato anche in condizioni difficili per l’indisponibilità degli altri attaccanti. In rampa di lancio c’è pure Marash Kumbulla,
difensore centrale della squadra di mister Antonio Porta che aveva fatto tutto il ritiro con la prima squadra, anche lui impegnato oggi con la Primavera. Potrebbe toccare ancora a Bearzotti oppure a Lee, autore nell’ultima gara con il Milan della sua prima rete in A. Per capire magari se possa essere davvero un elemento su cui puntare tra i cadetti.

Dopo l’Udinese ecco la chiusura a Torino contro la Juve, anche se non si sa ancora quando si giocherà: infatti se gli uomini di Allegri saranno già campioni d’Italia dopo il match con la Roma la sfida con il Verona verrà anticipata da domenica 20 alle 18 a sabato 19 alle 15.
Intanto però c’è da dare l’addio al massimo campionato. Ed un arrivederci al Bentegodi dal sapore amarissimo.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 12 maggio 2018 alle 12:30 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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