Verona - Le dichiarazioni di fine stagione di Filippo Fusco:
"Voglio ringraziare tutti per l’appoggio e il sostegno che avete dato alla squadra durante tutto il periodo, anche le critiche hanno aiutato a crescere me, l’allenatore e la società. Nella mia conferenza di presentazione ho fissato degli obiettivi, questi sono stati rispettati e dobbiamo essere soddisfatti. Il Verona ha vinto perché ha dei valori importanti, non solo tecnici. La serie B è un campionato molto difficile e risalire dopo un anno non è stato per niente semplice. Le retrocesse che risalgono direttamente in A senza passare dai play off sono veramente poche e siamo orgogliosi di questo.
Il mercato di Gennaio ha agevolato la squadra? A gennaio abbiamo integrato dei giocatori che sono stati molto importanti per ottenere i nostri obiettivi. Loro hanno dato una mano al Verona e noi allo stesso tempo abbiamo aiutato loro, poiché nelle altre squadre non avevano avuto la possibilità di mostrare le loro qualità.
C’è ancora euforia nell’aria, ma adesso come si procede? I successi sono stati archiviati la sera stessa della partita con il Cesena, dopo l’euforia si tirano le somme per cercare di far sempre meglio soprattutto adesso che dobbiamo affrontare un campionato di alto livello come quello della serie A.
Quanto la società cerca realmente Cassano? Cassano è un campione indiscusso, ma ha avuto poca possibilità di giocare nell’ultimo anno. A Gennaio c’è stato un contatto, anche se io non ero d’accordo, ma in un campionato di serie A Cassano potrebbe aiutare tutto il gruppo. Nella A ci sono varie fasce, quella irraggiungibile, quella media e la fascia bassa. Il nostro obiettivo è stare nella fascia media e prendo come esempio positivo il Crotone, nonostante sia partita penalizzata, ha avuto la continuità e l’equilibrio per risollevarsi. Non devono mai mancare la voglia di vincere ed essere ambiziosi, far divertire il pubblico e il giusto equilibrio della società.
Quando ha capito veramente che era fatta? Precisamente al 94esimo, ma ci ho sempre creduto. La partita chiave è stata quella con lo Spezia, da lì ci siamo risollevati. Ho realizzato veramente quando ho visto la festa dei tifosi in piazza Bra. Sentivo una responsabilità pensante sulle spalle e ho fatto il mio dovere, adesso sono sereno e soddisfatto da parte mia e dell’allenatore.
C’è stato un momento in cui ha pensato di non farcela? No, non ho mai avuto dubbi, magari avremmo fatto i play off, ma in qualche modo saremmo tornati in A. Il nostro obiettivo era arrivare primi, ma è andata bene così.
Pecchia? Non ho mai cambiato un allenatore in vita mia, a maggior ragione non avrei cambiato Pecchia. Sia io che il presidente abbiamo sempre dimostrato la nostra fiducia e la stima verso di lui. I momenti di delusione di un post partita lasciano il tempo che trovano, ma Pecchia è stata la svolta fondamentale di questa stagione.
Giocatori? Sarei un bugiardo adesso a dire che confermerei tutti o una buona parte. Bisogna incontrare gli agenti uno per uno e vedere le aspirazioni che hanno e in base alle nostre esigenze se possano essere utili per il nostro gruppo. Torneranno i giocatori in prestito? Valuteremo insieme all’allenatore i vari casi e decideremo.
Ci sono incedibili sul mercato? Nessuno è incedibile, sono giocatori che hanno fatto molto bene, ma dobbiamo confrontarci con le loro aspirazioni. Adesso siamo nella fase preliminare, dobbiamo valutare insieme. L’idea è salvaguardare il lavoro fatto. Sarà un Verona più italiano o con giocatori che vengono dall’estero? In linea di massima italiano, perché conoscono le difficoltà del campionato. Allo stesso tempo però abbiamo tenuto sotto controllo anche i campionati all’estero.
Il paragone con il Crotone vuol farci intendere che il Verona farà un campionato come quello del Crotone? Ci aspetta un campionato difficile, il paragone con il Crotone è un riferimento al suo modus operandi. Una neopromossa può avere due stili: cambiare tutta la squadra e l’allenatore o proseguire da dove si è partiti tenendo bene in mente gli obiettivi. Il Crotone non ha mai perso la bussola, quindi il mio paragone è riferito a questo, è un tipo di modello da seguire come atteggiamento e linea della società.
Gioco di Pecchia è più adatto la seria A? In B è più difficile fare un gioco tecnico. In serie A dove il livello generale si alza, proporre un gioco diverso può essere utile. La serie A è un campionato forte, competitivo ma bello. La B è un campionato fisico dove si punta a raggiungere l’obiettivo della promozione.
Quale sarà il ruolo di Toni? Dovrà essere lui a capire che ruolo vuole avere nella società. La responsabilità delle scelte tecniche sono state mie in questo campionato. Tuttavia un patrimonio di ex calciatori non deve essere disperso.
Troianiello? Ci sono giocatori che magari non giocano spesso, ma trasmettono entusiasmo. Tra questi ci sono Troianiello e Zuculini, nelle partite decisive hanno dato una scossa alla squadra.
Giocatori polivalenti? Di sicuro sono molto utili per la società, Pecchia è un allenatore duttile e avere a sua disposizione giocatori che possano fare più ruoli è una carta in più che al momento giusto può essere vincente.
Play off? Il Frosinone è tra i favoriti, ma anche le altre hanno buone possibilità di farcela. Sono felice che non sia più un problema nostro".
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