Fernandinho si presenta ai tifosi! Ecco le sue parole in conferenza stampa

Questo pomeriggio, presso il centro sportivo "il Paradiso" di Peschiera del Garda, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del neo acquisto Fernandinho. L'esterno d'attacco, ufficializzato poco più di una settimana fa, ha colto l'occasione per parlare di sé, per affermare quali aspettative lo han portato a sciegliere l'Hellas Verona e per esprimere un suo pensiero sul mister e sulla situazione attuale della squadra. Pur non essendo ancora stato convocato, causa un lieve ritardo nella preparazione atletica che lo costringe ad un duro lavoro in palestra e sul campo, si sente già pronto alla causa. Queste sono state le sue parole.

Verona, un nuovo ambiente! Come ti è apparso? "Sono stato molto felice per la vittoria con l’Atalanta. Non ero in campo ma ho partecipato alla gioia della vittoria. Ho visto la squadra e devo dire che sono tutti molto bravi, il gruppo è molto unito. Qui a Verona ho ritrovato Rafael Marques  con cui ho giocato insieme all’Atletico Mineiro, e conoscevo già anche Campanharo".

Pronto per Palermo? "Non saprei dirlo con esattezza, secondo me il preparatore atletico sa dare una risposta più concreta, ma posso dire che non vedo l’ora di entrare in campo e dare il meglio di me, lo desidero molto".

Come ti è sembrato il tifo? "E’ una tifoseria forte, molto calorosa, questo mi ha dato una carica incredibile. Il mio obiettivo è quello di aiutare tutta la squadra per poter uscire da questa fase un po’ pericolosa".

Parlaci di come se abituato a giocare in campo! "Sono abituato a giocare come esterno, destro o sinistro non importa. Se Mandorlini vorrà utilizzarmi in un 3-5-2 non c’è problema, mi metto volentieri al servizio della squadra e dell’allenatore. Di quest'ultimo, mi ha molto colpito la sua determinazione e mi ha impressionato la sua voglia di vincere. E la fiducia che trasmette". 

Hai incontrato qualche difficoltà, da quando sei in Italia? "Il problema è la temperatura, perché fa davvero molto freddo. Ma non mi preoccupo più di tanto, ho degli obiettivi che voglio portare a termine a prescindere da tutte le difficoltà che posso incontrare. Per adesso rimarrò qui sei mesi, ma il mio contratto prevede la possibilità di rinnovare un altro anno e vorrei rimanere ancora di più, la città e la squadra mi piacciono molto".

Quando hai saputo della trattativa tra il Gremio ed il Verona? "All’inizio delle vacanze di Natale, un po’ prima dell’inizio del campionato brasiliano. E mi ha fatto felice sapere di questo interesse: non vedevo l'ora di essere qui".

Raccontaci qualcosa sulla tua vita e le tue esperienze passate! "La mia storia è un po’ lunga. Sono nato a San Paolo ma sono cresciuto a Pernanbuco, vengo da una famiglia semplice e molto umile. Facevo qualche lavoretto alla mattina, poi al pomeriggio mi allenavo a calcio. Come tanti altri ragazzi in Brasile ho iniziato a giocare a pallone sulla spiaggia insieme agli amici. Ho passato tantissime difficoltà, ma queste avversità mi hanno fatto crescere. Ricordare il passato è un po’ triste, parliamo di cose belle, qui sono felice e voglio pensare a questo". 

Allora, spiegaci perchè il numero 70? "In realtà, il 7 è un numero che mi piace molto, avrei voluto prendere il 77 ma era già occupato. Nella mia carriera, però, ho giocato anche con il numero 11".

Chi sono i tuoi idoli? "Seguivo con piacere Ronaldinho con cui ho giocato, lui è un vero fenomeno. Sono sempre stato anche un grande fan di Rivaldo. Adesso sono in squadra con campioni del calibro di Marquez, Saviola e Toni. Ringrazio Dio per questa possibilità, voglio dare il massimo insieme a loro. Il mio sogno fin da piccolo era quello di giocare in Europa". 

Una tua opinione sulla Serie A? "A mio parere la Serie A italiana resta sempre uno dei migliori campionati. Ci hanno giocato grandissimi campioni, come Zanetti e Gattuso, che hanno sempre messo in campo determinazione e carattere. Qualche trattativa prima del Verona? Circa due anni fa c’è stato qualche contatto con l’Inter, ma nulla di concreto".