Come riportato nell'edizione odierna del Corriere di Verona, dopo gli attacchi terroristici in Francia e Germania gli stadi veneti saranno blindati, come deciso dal capo della polizia Alessandro Pansa. La richiesta, inviata a tutte le questure italiane, è quella di aumentare la vigilanza sugli eventi che prevedono un grande afflusso di persone, come partite di calcio, concerti e manifestazioni religiose. Si sottolinea che non c'è alcun allarme specifico per il Veneto, ma, dopo i fatti avvenuti, è preferibile non sottovalutare alcun pericolo. Sabato, al Menti di Vicenza, per la prima volta all'ingresso verranno utilizzati dei metal detector e arriveranno a sostegno rinforzi anche da altre province. Per quanto riguarda Verona, la partita in programma per domenica tra Hellas Verona e Napoli era già stata anticipata alle 12.30 a causa di "elevati profili di rischio, per i quali adottare particolari misure organizzative", per limitare i pericoli all'ordine pubblico. L'attenzione era già alta, dopo questa decisione lo sarà ulteriormente. La questione ovviamente tocca da vicino anche gli stessi calciatori, come Luca Toni, con un passato al Bayern Monaco: "Salvo prova contraria, mi fido dell'attenzione rivolta alla sicurezza negli stadi, italiani e non. Vanno tuttavia studiate nuove misure di sicurezza, per non farsi trovare impreparati in alcun caso." Sul fronte Chievo, parla invece il capitano Sergio Pellissier: "Iniziando ad aver paura, bloccando le partite, facciamo esattamente il gioco dei terroristi. Non nego sia una situazione complicata: vedendo le immagini di Parigi, pensavo alla mia famiglia e ai pericoli che si corrono. Negli stadi italiani la sicurezza è assente, non è mai stato fatto nulla per tener fuori i delinquenti, anzi, con le attuali regole è più facile vengano penalizzate piuttosto le persone normali, come genitori e figli."

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 19 novembre 2015 alle 12:00
Autore: Giorgia Segala
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