Si è tenuta nel primo pomeriggio la conferenza stampa del DS Riccardo Bigon, presso la sede della società in via Belgio. Tante le tematiche da lui affrontate, in particolare riguardanti la sessione di mercato invernale appena conclusasi, la rescissione del rapporto con l'ex mister Mandorlini ed un commento sulla tifoseria gialloblù, da lui stesso definita come "unica in Italia". Ecco le sue dichiarazioni nel dettaglio: 

Un suo commento sulla sessione di mercato appena conclusasi? "Quello di gennaio in particolare è stato un mercato complicato in quanto ha presentato diverse difficoltà. A render ancor  più difficili le cose ci s e' messa la nostra situazione di classifica. Nel complesso siamo soddisfatti, poi come sempre sarà il campo a dare la risposta. Questa estate è stata scelta la linea della continuità, ora si è cercato di lavorare su problematiche contingenti. Ogni scelta va contestualizzata, commentare dopo è poco produttivo, bisogna decidere quando è tempo di farlo, a volte può andare male anche dopo una scelta ponderata". Aggiunge, "domenica contro l’Inter in campo c’erano 8 calciatori nati dopo il ‘90. Non era facile acquisire calciatori di livello, non sempre si è disposti ad accettare un trasferimento definitivo in una squadra ultima in classifica, in situazioni come questa è normale tenersi aperta una porta aperta sul futuro, non è detto che a fine prestito qualcuno possa decidere di rimanere: magari si trova il modulo giusto, un allenatore disponibile, una città nella quale si vive bene".

Operazioni di mercato in uscita: Sala? "In estate Jacopo era stato richiesto, ma solo da squadre di livello medio, mai una vera offerta. Così insieme con il ragazzo si è scelto per la permanenza in gialloblù, dove aveva un posto sicuro come titolare e un allenatore che lo aveva cresciuto, per noi è stato un colpo di mercato. Poi sono cambiati i parametri nostri, quelli del ragazzo e anche l’allenatore, l’operazione con la Sampdoria è stata utile poiché all’interno di questa c’era anche l’operazione Wszolek, un classe ’92 in odore di nazionale". Hallfredsson? "Conosco Emil da tanti anni. Avevamo varie opzioni in uscita, c’erano parecchi giocatori che facevano gola a molte squadre, ho cercato di tener duro per trovare le migliori opzioni tatticamente valide, devo far uscire calciatori meno importanti ed Emil, nonostante sia calciatore fortissimo, per caratteristiche era meno adatto per il tipo di gioco di Delneri. Lui aveva voglia di una nuova avventura, come ha scritto nella sua lettere di addio, era contento nonostante le lacrime al momento dei saluti"Rafael? "Credo che Gollini si sia creato la sua occasione, dopo Frosinone si è giocato bene le sue carte. E’ stato facile puntare su un giovane. Rafael a fine stagione tornerà qui, per ora è stato ritenuto corretto trovare una sistemazione a Cagliari, è stata una scelta condivisa". Matuzalem e Marquez? "'Matu' era venuto da svincolato per sostituire Viviani, ma già sapevamo che a gennaio sarebbe andato a Miami. Rafa aveva percepito che la sua avventura qui fosse arrivata agli sgoccioli e ci ha comunicato la sua volontà di tornare a casa".

Operazioni di mercato in entrata: Furman? "E’ stato capitano dell’Under 21 polacca, è arrivato con 1.800 minuti giocati al Legia Varsavia, il corrispettivo della Juventus del suo Paese. E’ un calciatore di buona esperienza, è stato preso perché Viviani, seppur sia in fase di rientro, si sta ancora riprendendo dall’operazione". Samir? "Ha preso il posto lasciato libero da Marquez, è mancino e può fare anche il terzino, ora Bianchetti ed Helander stanno facendo bene e gioca chi merita".  

Rescissione del rapporto con Andrea Mandorlini: cosa è accaduto? "La scelta della conferma era una scelta di continuità condivisa a inizio stagione tra me, il mister e il Presidente. Nel calcio non ci sono certezze, ci sono determinati momenti in cui prendi decisioni ponderate e poi magari sbagli, altre scelte prese con istinto magari sono azzeccate. Per l’intensità e la voglia che Mandorlini metteva nel lavoro eravamo portati a tenere duro, nonostante i risultati. La scelta era mia e mi assumo come sempre la responsabilità e lo faccio senza problemi".

Infine, una sua valutazione sulla stagione in corso? "Fino ad oggi è stata la stagione del rammarico, vorrei che non lo fosse più da oggi in poi. C’è dispiacere per come sta andando questa annata, è chiaro che alcune cose non sono andate come pensavamo. Ma il rammarico più grande per quanto mi riguarda è rivolto ai tifosi, oggi stiamo vedendo qualcosa di unico in Italia, il nostro riferimento in questa stagione devono essere loro. Siamo di fronte a una città matura dal punto di vista calcistico, quando c’era da criticare hanno criticato, quando c’era da applaudire l’hanno fatto. Le persone che seguono il calcio analizzano e capiscono la serietà delle persone che lavorano. Al tifoso veronese interessa una Società che tuteli i colori, si fa del riconoscimento della maglia una religione". 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 09 febbraio 2016 alle 18:10
Autore: Riccardo Rossi / Twitter: @rickyreds94
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