Sicuramente non può negarsi l'eccesso di pignoleria del direttore di gara Fabbri, anche se non è la sola ed unica causa del tracollo gialloblù dello scorso sabato. Proprio perché ben altri sono stati i problemi avuti dagli uomini di Mandorlini, impegnati nella seconda gara di ritorno in casa, dopo aver affrontato e superato i bergamaschi dell'Atalanta solamente due settimane fa'.

E faccio riferimento ai primi minuti di gara: un Verona fermo e bloccato, quasi come ci fosse un qualcosa che impedisse ai giocatori di poter fare i loro movimenti naturali, voluti dalle rispettive posizioni assunte in campo. Chiaramente, il Toro ne approfitta di quest'occasione, incominciando a dettare sin da subito i ritmi di gioco. 
Forse, una fase iniziale di studio della formazione avversaria; forse, un po' di timore dei gialloblù a subire l'ennesimo colpo di grazia. Fatto stà che il Verona incomincia ad ingranare dopo i primi 15' di partita: metà campo torinese, quindi, presa d'assedio e gioco spinto da Tachtsidis, legittimo protagonista, supportato anche da Greco e dal neo acquisto Pisano, impiegato come esterno destro di difesa. Non a caso è del Verona la prima occasione da rete: il colpo di testa di Agostini infatti si stampa direttamente sul palo della porta difesa da Padelli
Però, dopo qualche minuto, arriva il gol dello svantaggio: ancora una volta, un grossolano errore difensivo che vede protagonista Marquez; il messicano va per spazzare una insidiosissima palla, mancandola clamorosamente e favorendo così la rete del centravanti torinese Martinez.

Il secondo tempo si apre con un episodio sfavorevole al Verona: ed è il penalty dato a favore del Toro, causa un grossolano intervento in scivolata di Marques su Martinez. Così, gli ospiti si portano sullo 0-2. 
Si arriva all'83' quando, questa volta, è il Torino a compiere una gaffe difensiva: il neo entrato J. Gomez ne approfitta, confezionando l'assist della rete dell'1-2 siglata da Toni
Ed è proprio qui che gli uomini di Mandorlini vengono fuori e dimostrano il loro carattere: è assalto all'area torinese, incentivato anche dai cambi operati dal mister per rendere la squadra maggiormente sbilanciata in attacco.
I gialloblù ci provano e riprovano a pareggiarla, anche grazie ad un Bentegodi popolato da quasi 20.000 tifosi, ma non riescono ad agguantare i granata. E c'è di peggio: terza rete subita, causa l'intera squadra sbilanciata in avanti, e Torino che va così a festeggiare ancora più serenamente la quarta vittoria consecutiva.

Per i gialloblù, lo sconforto e la rabbia la fanno da padroni nel post partita, sia perché non si è riusciti a fissare il risultato sul 2-2 che per un'ennesima sconfitta incassata, dopo la boccata di ossigeno avuta con Parma ed Atalanta. L'impressione non è quella di un mister incapace di fare il suo lavoro, ma di una formazione bloccata che non riesce ad esprimere le sue potenzialità. Vistosamente sotto tono la prestazione della difesa, fatto salvo per Pisano apparentemente ben inseritosi nello schema di gioco voluto dal mister. Centrocampo presidiato da Tachtsidis, il migliore della gara: molto imprecisi e poco incisivi Greco ed Hallfredsson. Il primo, non azzecca un cross. Il secondo, si intravede nel primo tempo ma sbaglia troppo nel secondo. 
Gettato nella mischia, a pochi minuti dalla fine, Fernandinho si è visto abbastanza indeciso sulle giocate da compiere e non reattivo come ci si aspetterebbe da un giocatore così. Altro flop? Troppo presto per poterlo dire!

A tutto ciò si aggiunge una sbagliata posizione in campo del centravanti argentino Saviola: più efficace sarebbe stato un suo impiego in posizione più centrale, piuttosto che laterale ad accentrarsi. Questa, l'unica colpa da attribuire all'allenatore scaligero.
Si può ed è lecito dire che si sta dimostrando un Verona poco performante, che sa quello che vuole ma che non riesce ad esprimerlo sul campo. Come a Palermo: passa in vantaggio, per poi subire due reti stringendo i denti per non evitare la goleada avversaria. Sabato scorso, epilogo differente ma simile: ancora una volta, reti subite per errori dei centrali difensivi, tranquillamente evitabili! 

D'altronde, la sessione di mercato appena trascorsa non ha portato altro che un solo rinforzo per la retroguardia quando la necessità sarebbe nettamente superiore: purtroppo il mister, si trova costretto a dover schierare determinati uomini vista l'assenza di riserve che possano far meglio. 
In generale, si è sempre capaci a scaricare le colpe agli allenatori, ma non ci chiede mai se quest'ultimi possiedano le individualità adeguate per poter esprimere la loro idea di gioco. Pensiamoci a questo, e meditiamo! 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 10 febbraio 2015 alle 07:00
Autore: Riccardo Rossi / Twitter: @rickyreds94
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