"Credo che, anche alla luce della partita di ieri, Mancini sotto il profilo dell’esperienza internazionale e capacità sia stata la scelta corretta, oculata e più giusta. Ha preso questa avventura con entusiasmo, condivido la scelta”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex direttore sportivo del Palermo, Fabio Lupo analizza la scelta di aver affidato la panchina della Nazionale a Roberto Mancini.

Giovani e di talento. Questa la base da cui cominciare...
“Già dalle prime convocazioni mi sembra che la base sia quella giusta. Giocatori che stanno facendo esperienza tra i 23 e i 25 anni e con una carriera importante. La base è affidabile. Il grande talento, poi, può uscire da un momento all’altro”.

A proposito di grande talento. Mario Balotelli. Che è un pupillo di Mancini...
“Dirò una banalità: il talento di Balotelli è fuori discussione. Mancini ha dimostrato di essere l’unico in grado di fargli esprimere tutto il potenziale. Ha toccato le corde giuste. Per questo dico che Mancini è il profilo ideale. E recuperare un giocatore come Balotelli sarebbe importante e anche ieri sera, in qualche sprazzo, lo ha dimostrato”.

Serie B: l’Empoli ha ammazzato il campionato, il Parma è stato protagonista di una grande cavalcata. E ora, ai playoff?
“Più che l’Empoli ha ammazzato il campionato... le altre negli ultimi due mesi hanno mollato. L’Empoli ha espresso grande qualità di gioco. Però Frosinone e Palermo nel girone d’andata erano stati superiori. Il Parma ci ha creduto fino in fondo e quindi complimenti. Ai playoff ci sono dei valori, le protagoniste sono le migliori del torneo. Saranno partite molto combattute. Avrà la meglio il fattore campo, ma soprattutto la condizione fisica”.

Direttore, e lei?
“Sono stato accostato a club importanti di B e questo mi ha fatto piacere. Ufficialmente però non ho avuto contatti. Siamo in una fase embrionale, il nostro lavoro può determinare tante sorprese. Cerco di farmi trovare pronto. Sono molto motivato, al di là della delusione personale legata all’evoluzione dell’esperienza di Palermo. Ho approfittato di questi mesi per aggiornare il mio database”.

Se le dico Verona?
“Per tradizione, blasone, bellezza della città, è una piazza che meriterebbe un’immediata risalita. Leggo che ci sono delle difficoltà ambientali, ma quando retrocedi è normale. Ho vissuto la stessa situazione a Palermo. Per le potenzialità, parlando chiaro e con una programmazione seria, si può programmare bene. Un po’ come è stato a Palermo”.

Parla ancora del Palermo in maniera sentita. Ferita aperta l’addio...
“No, non è una ferita. Però per quello che è stato il lavoro fatto e l’affetto della città, indipendentemente da qualche critica, ho ricevuto tanto. C’è tanto del mio lavoro, ci sono giocatori con cui ho avuto un ottimo rapporto. Spero che il Palermo raggiunga la serie A, la sentirei anche mia”.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 29 maggio 2018 alle 18:00 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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