"Sicuramente è una novità che ha una sua logica". Ieri Giovanni Malagò ha annunciato le nuove date della Serie A e del calciomercato: chiusura anticipata, rispetto ai classici termini, al 19 gennaio e 18 agosto. Parola ai protagonisti del mercato, a TMW ne parla l'avvocato Francesco Caliandro: "Quando viene recepita una novità, vuol dire che sono stati soddisfatti degli interessi. In questo caso, sicuramente delle società, ma anche dagli operatori di mercato in generale". Valutazione positiva, quindi. "Credo che sia senza dubbio un fatto positivo: consentirà di lavorare con i giocatori in maniera definita prima dell'apertura del campionato, è un modo per operare in maniera più serena". Molti chiedevano che la chiusura del calciomercato estivo avvenisse ancora prima. "Sì, i più auspicavano che chiudesse al termine ultimo dei ritiri, quindi a fine luglio o magari dopo la prima settimana di agosto. A seconda delle categorie e dei rispettivi impegni poteva essere utile. Anche perché la copertina è sempre dalla Serie A, ma i problemi organizzativi riguardano anche le rose dell'ex campionato Primavera, o le seconde squadre quando ci saranno. Pensavamo che fosse più appropriato come termine. Comunque è un buon inizio: è stato recepito un segnale degli addetti ai lavori".Come cambierà il mercato? "Secondo me, come dicevo, il dato positivo è che la restrizione dei termini porterà ad avere le rose definite entro inizio campionato. Quando inizierà il campionato tutti sapranno già con chi dovranno confrontarsi come gruppo di lavoro, staff, dirigenza". Ci si ridurrà al 18 agosto, anziché il 31? "Operativamente credo che cambierà poco: basta anticipare un po' i propri movimenti, che poi sia fine agosto o il 18 del mese, non è quello a fare la differenza. Il beneficio per squadre e giocatori ci sarà comunque. Ovviamente vi sono anche aspetti organizzativi, perché chiudere un'operazione prima o dopo la chiusura del bilancio influisce sull'andamento delle società. Ma chi vuole un calciatore può iniziare a muoversi da prima e poi scegliere quando chiudere l'operazione. Sono valutazioni che rientrano nella complessità del calcio, basta organizzarsi". Ultima domanda, sul ritorno dell'albo per gli agenti. Un'altra novità positiva? "Beh, mi corre anzitutto l'obbligo di precisare che si parla dell'unica categoria delle professioni intellettuali che non ha l'obbligo di polizza, non fa corsi di aggiornamenti, per cui basta l'iscrizione a un albo. Tenendo conto della complessità della professione, mi sembra che servano regole che tutelino anche chi si affida agli agenti. Non bastano obblighi, ma anche diritti e salvaguardia degli stessi vanno tutelati".Servirebbe avvicinare la professione degli agenti a quella degli avvocati? "Gli avvocati hanno una loro disciplina con obblighi più stringenti: nel caso degli agenti, con la reintroduzione dell'albo nella legge di stabilità pensiamo di poter riportare serenità all'ambiente. Poi le storture ci sono ovunque, ma la loro risoluzione spetta agli organi preposti. Come principio generale servono regole. In più, bisogna nuovamente far partecipare le associazioni degli avvocati e degli agenti sportivi alla vita regolamentare della FIFA, UEFA o FIGC. Non è pensabile che non si possa partecipare per cercare di migliorare o dare comunque il proprio contributo".

Sezione: News / Data: Mar 06 marzo 2018 alle 16:30 / Fonte: tuttomercatoweb.it
Autore: Ilaria Lauria
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