Molto più Verona che Brescia, ma il Bentegodi dice 2-2 alla fine. Pomeriggio intenso, pieni di colpi di qualità, con Pecchia che mastica amaro per il risultato e per le tante occasioni prodotte anche se sempre costretto ad inseguire. Brocchi, senza molti titolari, non poteva pretendere di più dal suo giovanissimo Brescia. Il Verona, come da copione, tiene di più il pallone. Siligardi (4') allarga troppo un sinistro a giro da buona posizione, Torregrossa (7') si vede annullare il gol dell'ex per fuorigioco dopo la sponda di Caracciolo. Niente in confronto allo strepitoso slalom di Romulo che al 10' parte appena dopo la metà campo, salta Coly, lascia sul posto Lancini e Bisoli, si presenta davanti a Minelli e timbra il palo con un tocco sotto da campione. Luppi arriva tardi per il facile tap in, ma i 15.815 del Bentegodi sono comunque tutti in piedi. Il Verona preme forte, Minelli (17') devia di piede un sinistro quasi a colpo sicuro di Siligardi. Il Brescia passa (22') all'improvviso. Caracciolo si guadagna una punizione appena oltre la lunetta, i compagni gli allungano la barriera e il suo rasoterra beffa Nicolas. Reagisce subito il Verona, un rinvio di Fossati (35') pesca casualmente Pazzini che però alza troppo il pallonetto a tu per tu con Minelli. L'intensità è sempre alta, l'Hellas preme, il Brescia riparte quando può. Pecchia da audace diventa sfacciato dopo l'intervallo. Luppi e Valoti lasciano il posto a Ganz e Gomez, il Verona ha quattro attaccanti più Bessa. La mossa dà subito i suoi frutti. L'onnipresente Fossati (7') pesca sul filo del fuorigioco Pazzini, bravissimo a stoppare il pallone e a infilare Minelli con un diagonale che bacia il palo interno e finisce in porta. Il Bentegodi non fa neanche in tempo ad esultare che il Brescia (9') segna di nuovo: Bianchetti salva sulla linea sul tocco di Caracciolo, ma Untersee la rimette in mezzo e Torregrossa è al posto giusto per il tocco vincente e la rete dell'ex. Brocchi si protegge con Rosso e Camara, passa alla difesa a cinque e lascia davanti il solo Caracciolo. La contesa è a senso unico, Pazzini (27') suggerisce il filtrante giusto e si prende il fallo di Bubnjic che vale il rigore del nuovo pari e il suo ottavo gol personale. Siligardi spreca (38') tirando troppo dolcemente su Minelli un invito al bacio di Pazzini. È l'ultimo sussulto. Non succede nient'altro, neanche nei tre minuti di recupero. 

Sezione: News / Data: Lun 10 ottobre 2016 alle 11:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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