Questa Serie A maledetta e benedetta assieme, alla fine, Verona, è tua. Dopo averla già in tasca (secondo i pronostici di agosto), dopo averla malamente persa (secondo il pessimismo strisciante in città), l’Hellas si riprende di forza la promozione all’ultimo istante, all’ultima partita. Gioia doppia per i tifosi, nella notte in cui hanno riscoperto, firmato con le emozioni e i canti, la «grande pace» con i colori della squadra. È stata la partita dell’unità, della telepatia tra la gente sugli spalti di un Bentegodi che metteva paura e la gente in campo, che a sua volta ha fatto paura a un Cittadella splendido ma che si è scoperto immaturo proprio all’appuntamento con il destino. Se c’è da scegliere uno e un solo uomo, scegliamo Samuel Di Carmine: dall’attaccante ci arriva una lezione. Debole e fragile per l’intera stagione: uomo d’acciaio quando contava. Siamo tutti un po’ Di Carmine: tutti fragili, fino alla notte della Storia. © R

Sezione: News / Data: Lun 03 giugno 2019 alle 19:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print