Il dilemma continua: 19 o 22 squadre? Per Roberto Fabbricini l’organico della nuova Serie B è ormai diventato un mezzo incubo. Anche ieri il commissario straordinario della Figc ha compiuto altri, riservatissimi sondaggi soprattutto in campo legale. Perché c’è un problema prima di tutti gli altri: quanto rischierebbe la Federcalcio, in termini di ricorsi e richieste di risarcimento, ad assecondare la “cura dimagrante” a cui la Serie B vuole sottoporsi per evitare l’”insostenibilità del sistema” evidenziata dalla resa di Bari, Cesena e Avellino?

ALTALENA Il pronunciamento del Collegio di garanzia, il terzo grado della giustizia sportiva, con il rinvio al 7 settembre di una decisione nel merito sulla “ripescabilità” di Novara e Catania, sembrava aver sgomberato il campo dai dubbi più grandi. Non c’è certezza sul diritto delle due squadre – e conseguentemente delle ricorrenti Siena, Ternana e Pro Vercelli -, non si può aspettare quasi un mese, siamo autorizzati a partire. Ma alcuni pareri degli avvocati hanno invece consigliato la massima prudenza per non intrappolare la Figc nella ragnatela dei ricorsi. Così ieri la giornata è stata una nuova altalena, un analizzare i pro e i contro dei due scenari. Peraltro, nell’ipotesi delle 22 squadre, c’è anche da verificare quale sarà l’atteggiamento della B. Che insistendo con i calendari a 19 rischierebbe persino il commissariamento. Ma è un’eventualità estrema che nessuno prende al momento in considerazione.

DOMANI La decisione sarà definita comunque oggi perché domani Fabbricini dovrà scrivere il provvedimento. Nell’uno o nell’altro senso. Ne ha viste e vissute tante nello sport da quando parava palloni su un campo di pallamano e sprintava su una pista di atletica, ma una partita così complicata forse non l'ha mai giocata. Teoricamente c’è anche l’ipotesi di fermare tutto, aspettare tutti i pronunciamenti della giustizia sportiva e partire. Ma anche questo contesto sarebbe pieno di incognite. Fermare la Serie B significherebbe conseguentemente stoppare pure la C. Senza dimenticare gli effetti sul contratto con Dazn. La soluzione “fermi tutti” sarebbe stata dunque scartata al primo colpo.

LE PROTESTE Intanto le “ripescate” a rischio con l’organico a 19 squadre continuano a mobilitarsi. Ma è significativo che ieri a mostrare i muscoli siano state soprattutto il Catania e il Novara, le squadre scavalcate almeno momentaneamente grazie al pronunciamento del Collegio di garanzia da Siena, Ternana e Pro Vercelli, che invece preferiscono un basso profilo. Il club siciliano ha ufficializzato la costituzione di un pool di avvocati che si muoveranno nelle varie branche del diritto: penale, amministrativo, sportivo. “Tuteleremo i nostri diritti in tutte le sedi”, dice l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Mentre Alessandro Canelli, sindaco di Novara, parla dell’”impressione che si stia verificando qualcosa di incredibilmente irregolare che può portare il Novara calcio e la nostra città a essere gravemente danneggiati e non solo sul piano sportivo”. I parlamentari del territorio chiedono “il rispetto delle regole”. Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, fa appello a Malagò parlando di speranza “indifendibile giuridicamente e moralmente” delle squadre di Serie B.

COMPATTEZZA Squadre che però non mollano. Ieri Mauro Balata, presidente della Lega B, non ha avuto contatti con Coni e Federcalcio. Ma i 19 club sembrano compatti, nessun segno di cedimento, niente di niente. Una compattezza che si scontra però con la contrarietà di altri pezzi importanti del mondo del pallone, in particolare i calciatori e la Lega Pro, che ieri ha ufficializzato la sua diffida verso Fabbricini nel caso di un suo via livera alle 19 squadre.

Sezione: News / Data: Dom 12 agosto 2018 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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