Nel pericoloso mare di Trapani, trascinato dal pirata Pazzini (e chi altrimenti), il Verona ripesca il sogno della A diretta. Sferzata dal forte vento di scirocco, la navicella gialloblù oscilla a tratti e rischia di imbarcare acqua, ma alla fine entra nel porto siciliano ormeggiando tre punti pesantissimi: Spal agganciata al secondo posto (Hellas in vantaggio nel confronto diretto) e il Frosinone capolista distante appena 2 lunghezze. Proprio quelle raffiche di sud-est, di solito fedeli alleate dei granata bravi a spostarsi e a fiutare l’onda amica, si rivelano fattore contrario e si portano via le illusioni di Calori, anche se in basso la lotta per evitare i playout continua tra fiducia e rinnovate certezze.

MENTALITÀ OPERAIA Una partita che non conosce mai il grigio e che a più riprese diventa pure fluorescente quando si accendono le luci di Coronado e Siligardi. Ma è nell’atteggiamento da squadra operaia che va colto il senso dell’impresa dei marinai di Pecchia, privi di Romulo e Bessa e con un altro compagno di viaggio di valore, Franco Zuculini, uscito dopo 40’ per infortunio. Una falla che poteva costare caro. Ed invece, con quell’umiltà più volte richiamata dal tecnico, il Verona accetta di scendere a testa bassa nell’arena del Provinciale, tiene bene il campo e ne esce alla fine senza graffi sul volto.

RIPARTENZE E così, nonostante i tentacoli del Trapani che si allungano dal basso cerchino di trascinarli giù, i gialloblù potranno salpare da oggi dal porto di Trapani con due vele, dai colori giallo e blu, splendenti sotto il sole. Un capolavoro di gruppo che origina in verità dalla panchina. Perché proprio Pecchia, muovendo uomini e schemi, ribalta in un certo senso le etichette affibbiate un tempo a Benitez, il suo ex nume tutelare accusato spesso di immobilismo tattico. L’ex centrocampista del Napoli, invece, tira fuori dal mazzo il 3-5-2, per la terza volta di fila la difesa a 3 e per la seconda l’attacco a 2 chiedendo sforzi supplementari ai mediani. Il risultato è premiante: Trapani imbrigliato e colpito nel suo momento di massimo sforzo. Dopo un primo tempo di caos in centro (eccellente Pigliacelli al 15’ su Zaccagni), gli ospiti sferrano il colpo del k.o. al 9’ con il loro centravanti principe, servito da Siligardi: i due si scambiano il favore una settimana dopo l’1-1 col Pisa. È l’imbocco di uno scivolo: il Verona controlla le ultime onde anomale con la maturità dei reduci della A, il Trapani si perde in dispendiosi assalti senza gloria. Fino al gol di Luppi in contropiede che detta il titolo: il Verona è tornato.

Sezione: News / Data: Dom 02 aprile 2017 alle 10:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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