E’ un Napoli che non ha freni inibitori, che per 45 minuti si “accanisce” sul Verona, lo accerchia, lo maltratta (69% possesso palla), ne assedia l’area (5 tiri in porta), lo governa (lasciando a Cerci una chance) e si prende la partita, plasmandola ad immagine e somiglianza d’un football che non è semplice da esprimere su un terreno mal ridotto (e tinteggiato per limitarne il disagio almeno esteticamente). Poi, alla distanza, è controllo autorevole: come fanno le grandi, insomma. La bellezza è nel Napoli, nella sua padronanza assoluta della scena, nella verticalità, nella ricerca sempre d’una giocata che dia un senso a quella esibizione che ruota intorno ad un sontuoso Diawara, ad un delizioso Insigne, alla verve (per un tempo) di Hysaj ed alla potenza di Milik: 0-2, quasi in scioltezza, contro un Verona che Pecchia ha disegnato per contenere, non potendolo andare allo scontro frontale. Il Napoli fa tutto da sé, attacca e difende (ovviamente), crea (tre, quattro volte con Insigne, per un Nicolas, preparato), sopprime quasi il Verona che per avere gamba ha scelto un tridente anomalo (fuori Pazzini, Bessa a far da falso nueve, con Cerci e Verde ai fianchi) e però non ha la possibilità mai di emergere dal proprio confine. Ma il calcio, materia scivolosa, non ha copioni leggibili e lo 0-1 (32') arriva sull’uscita a vuoto (da angolo) di Nicolas, appoggiata in porta dallo stupito Souprayen. Le certezze difensive di chi avverte il peso dell’inferiorità crollano brutalmente ed il Napoli, in 6’, va a dedicarsi al Nizza, sul contropiede fulminante ispirato dal recupero di Diawara, reso folgorante dallo strappo di Insigne, abbellito dal lancio dello scugnizzo e dalla volée di Milik che sembra la metta in ghiacciaia. Il divario tecnico è lampante, non svanisce neppure con l’acquazzone della ripresa, che diventa un po’ corrida ed un po’ esibizione.

PROVARCI. Pecchia non s’è arreso e s’è pure industriato nell’intervallo: Bessa a centrocampo, Cerci prima punta, Romulo terzo di destra offensivo e via la ruggine, magari anche quel filo di soggezione che al 7' spinge Verde ad arrivare nell’angolo lontano, dove c’è pure la manona di Reina. E’ una flebile speranza che viene spazzata via, rapidamente dalla solita, elegante capacità di palleggiare, una folata travolgente che s’abbatte su Nicolas (in uscita su Mertens) e consente a Ghoulam di preparare (pure mentalmente) il faccia a faccia con il Nizza con lo 0-3 che marchia a fuoco la nottata. Però il Verona è orgoglio ma anche tentazione di calcio che Pazzini - lasciato in panchina per avere uomini di corsa, poi polemico dopo il gol - riesce a capitalizzare dal dischetto, per il fallo di Hysaj su Bessa che lascia il Napoli in dieci e costringe Sarri ad inventarsi Allan laterale basso: è un lampo, un pizzico di pathos accecante almeno quanto un gesto del centravanti che sembra reazione stizzita con l’allenatore per averlo lasciato fuori. Mah...!

Sezione: News / Data: Dom 20 agosto 2017 alle 10:30
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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