In estate si pensava che il Verona, pur appena promosso, non patisse più del dovuto l’ambientamento al campionato di Serie A, invece i pronostici sono stati, al momento smentiti. Il presidente Maurizio Setti e i suoi collaboratori hanno operato bene in sede di mercato (il caso Cassano tutto sommato è stato gestito bene), peraltro orchestrato dal ds Filippo Fusco, e l’obiettivo prefissato, cioè la salvezza, non sembrava così difficile da raggiungere. Ma nel calcio, si sa, il campo è il supremo giudice e l’avvio di campionato ha regalato molte amarezze.

Forse, il Verona, si sta portando dietro problemi dalla passata stagione, mascherati poi da una cavalcata esaltante conclusasi con la promozione. In B l’Hellas era la società con il budget più alto e aveva in squadra parecchi giocatori di categoria superiore, come Giampaolo Pazzini, Romulo e Daniel Bessa. Era il collettivo tecnicamente più forte anche se ha giocato per lunghi tratti al di sotto delle proprie possibilità e alla fine il sospirato traguardo è stato raggiunto. Ma i costi economici per realizzare l’impresa sono stati importanti, a pesare soprattutto la voce ingaggi.

La promozione ha sì comportato maggiori introiti economici ma, ovviamente, anche più spese di gestione. In passato, neanche troppo lontano, il Verona era stato condizionato da problemi economici. Adesso la situazione pare essere stata riequilibrata, l’Hellas è di nuovo in Serie A e la squadra presenta comunque eccellenze tecniche di prospettiva.

Ma, in estate, gli investimenti per il rafforzamento dell’organico sono stati numerosi ed hanno riguardato soprattutto il reparto offensivo: Alessio Cerci, Daniele Verde, Moise Kean e il sudcoreano del Barcellona Seung-Woo Lee. A centrocampo è arrivato Marcel Büchel dall’Empoli. In difesa Thomas Heurtaux e Martin Caceres. Si è speso tanto, insomma, ma la resa è stata tutt’altro che positiva.

La speranza è che ora Fabio Pecchia e i suoi ragazzi riescano a invertire la rotta. Ripartire da ciò che si ha e cercare di migliorare, difendendo il lavoro Pecchia. Così Setti poche settimane fa: «In lotta per non retrocedere ci sono almeno 8 o 9 squadre. Pecchia è all’altezza del compito. Questa è una squadra che ha valori tecnici, manca un po’ di esperienza ma in prospettiva può crescere tanto. Puntiamo sui giovani, ne abbiamo tanti bravi».

Sezione: Focus / Data: Mar 07 novembre 2017 alle 13:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Giorgia Segala
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