O la va o la spacca. Questo dovrà dirci il Rigamonti, spesso terreno scivoloso per i gialloblù. Certo non un grande attacco per il nostro pezzo, però adeguato all'attacco, perdonateci la ripetizione, del Verona. Solo 13 reti fatte finora, con il 23% realizzato dal signor Giampaolo Pazzini da Montecatini. Percentuale che sarebbe molto più elevata contando le poche presenze dell'attaccante. Che bel numero il 23. Tante furono le reti del capocannoniere dell'Hellas di due stagioni fa.
In settimana Grosso ha spronato più del solito proprio il bomber dimenticato. Non lo metteremo nella formazione di partenza. Hai visto mai che magari Grosso decida di farlo giocare...

PROVA DI CARATTERE Giovedì sera scorso, una buona parte dei gialloblù usciva, poco dopo le 22, da un noto ristorante del centro storico. Bella usanza. Serve tutto per creare un'amalgama. Speriamo che il gruppo sia davvero compatto, anche se le teste calde non han mai fatto male all'interno di uno spogliatoio sano. Anzi, spesso capitò pure al Verona stellare di Edy Reja, quello che battè il Brescia in Coppa Italia sul neutro di Novara. Si avvertì la mancanza di gente di carattere al limite della decenza. Troppi bravi ragazzi là dentro, si diceva. Ma oggi ci raccontano che il calcio è cambiato. L'importante è che gli esterni si abbassino e restino larghi a pestare la linea bianca. Ma il povero Cristo che sta in mezzo, come può fare gol? Farebbe fatica a farlo pure l'immenso Luca Toni.

SERVE IL 4-4-2 Indipendentemente dal risultato che uscirà al Rigamonti. Forse è giusto ripensare all'assetto di partenza di questo Verona. Non sono i giornalisti che sono ancorati al modulo ma i giovani allenatori. Come sempre in Italia, si va da un estremo all'altro. Negli ultimi vent'anni, si è passati dall'allenatore "mago della panchina" a quello che ben prepara durante la settimana e che insegna calcio. Ma un professionista, inteso come calciatore, dovrebbe già sapere quello che deve o non deve fare in campo. L'Hellas ha bisogno di poco, ma quel poco deve arrivare dalla panchina durante i novanta minuti. Che sia il 4-4-2 riscoperto da Ancelotti, il 4-3-1-2 oppure anche il 4-3-3, ma non fatto così, poco importa. Finora l'Hellas ha fatto tre grandi partite. A Crotone e in casa con lo Spezia e il Perugia. Troppo debole il Carpi, mentre nelle altre esibizioni è andato a corrente alternata. Non può essere così con il materiale messo a disposizione di Grosso.

ATTENTI AL BRESCIA Squadra solida quella che affronterà oggi il Verona nel vecchio catino del Rigamonti. Gioca un calcio essenziale ed ha molti giocatori capaci di andare in gol. Uno di questi è il gioiellino Morosini, che ha voluto caricare l'ambiente. "Tanti amici bresciani questa settimana mi hanno fermato per incitarmi. Una sfida molto sentita. Intanto c'è il Verona da battere. Una corazzata che non ha ancora espresso il suo potenziale".
Dalle parole del giovane bresciano si capisce come venga atteso da ogni parte il Verona. Morosini comunque dovrebbe partire dalla panchina. In caso di ko, potrebbe davvero aprirsi una pericolosa crisi per i gialloblù.

L'UNDICI DI PARTENZA C'è qualche problema in casa del Verona, riguardo alla condizione di Crescenzi. L'ex del Bari, stringendo i denti, dovrebbe far parte della contesa. Grosso sembra comunque voler andare sul sicuro. Silvestri in porta con la linea difensiva formata da destra a sinistra con Crescenzi, Caracciolo, Marrone e Balkovec. I tre in mezzo saranno Colombatto, Henderson e Zaccagni. Davanti giostreranno sulle fasce Ragusa e Matos con Di Carmine punta centrale. Il rimpianto? Resta Pazzini.

I PRECEDENTI Il Brescia è ampiamente in vantaggio nelle sfide giocate in casa. Le rondinelle hanno vinto in 19 occasioni, mentre 15 sono stati i pareggi. L'Hellas, contando anche i match di Coppa Italia, dal dopo guerra ad oggi ha vinto in nove occasioni. L'ultima volta proprio due stagioni fa grazie ad una rete di Zaccagni. Fra le vittorie più esaltanti c'è da ricordarne una in Coppa Italia maturata sul neutro di Novara. Era il 26 agosto del 1992. In quell'occasione il Verona era appena retrocesso in Serie B, mentre il Brescia era in Serie A. I gialloblù di Reja, un po' come quelli di Grosso, erano stati costruiti per l'immediato ritorno in A. Segnò una doppietta Lamberto Piovanelli e Prytz per gli scaligeri. Hagi e Marco Rossi per il Brescia di Lucescu che fra gli altri  aveva l'ex Raducioiu.

Sezione: Focus / Data: Dom 11 novembre 2018 alle 11:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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