Domanda secca. Mattia Valoti ci sarà sabato sera? «Difficile ma c’è ancora un po’ di speranza» racconta il diretto interessato.
Il Teatro della Chiesa di San Evangelista non è proprio un confessionale ma gli è molto vicino. «Il polpaccio» prosegue Valoti, «non è una parte dove si può forzare, si rischia di far danni, vedremo. Penso che comunque chi scenderà in campo farà il massimo».
Valoti ha incrociato i guantoni con Mehdi Leris, per la tappa veronese della Junior Cup, organizzata dal Centro Sportivo Italiano in collaborazione con la Lega di serie A e la Tim. Si tratta di una manifestazione riservata agli Under 14 che coinvolge alcuni oratori di Verona. I migliori classificati dopo la fase interregionale giocheranno le finali all’Olimpico prima dell’atto conclusivo della Tim Cup fra Milan e Juve.

L’ORATORIO. Valoti non ha mai giocato nei campetti parrocchiali? «No, perchè mio padre facendo il calciatore si spostava
spesso e non riuscivo a farmi tanti amichetti però in strada sì. Ho rotto anche un polso facendo il portiere e pure qualche vetro
». Lui la mira però l’ha aggiustata, visto che col Toro in serie A, è riuscito a fare due gol fondamentali.
Adesso c’è il derby. «Una gara» racconta il mediano gialloblù, «che tutte e due vorranno vincere. Sinceramente non mi aspettavo che il Chievo avesse questa flessione. Dopo il derby di andata pensavo che a questo punto della stagione avesse più di 30 punti in classifica. Loro comunque restano molto forti, perchè sono una formazione con grande esperienza e ottime individualità. Basta pensare solo all’arrivo di Giaccherini. Sarà dura domani sera».

L’UOMO DERBY. Valoti, che non ha perso la speranza di esserci, indica quale potrebbe essere «l’hombre del partido » per l’Hellas. «Non ho dubbi» dice. «Per me Petkovic è in grande forma. Ha capito i nostri meccanismi ed ha grande qualità. È stato determinante nella mia seconda segnatura col Toro ma è fondamentale tutto il lavoro che fa per la squadra».

PERICOLO CASTRO. Valoti è altrettanto sicuro su chi invece toglierebbe al Chievo sabato sera. «Loro sono un grande
complesso
» continua, «però il giocatore che più mi impressiona è senza dubbio Lucas Castro. Lui è unico. Fa con grande facilità tutte e due le fasi.Unpunto di riferimento».
Per Valoti sarà una sfida fisica e anche mentale. «Ma certo» ripete, «perchè chi avrà maggior testa in alcune situazioni potrà essere agevolato. So che pure loro sono in ritiro. Se noi dovessimo vincere, loro verrebbero risucchiati nella lotta per non retrocedere».
Valoti risponde a tutte le domande con un bel sorriso ma la sua testa è già a sabato sera. Avrebbe voluto e potuto esserci ma al momento la partita dovrà guardarsela dalla tribuna. Lo stop forzato non ha tolto però la convinzione dei gialloblù. Tutti concentrati e pronti per riprendere il discorso interrotto a Benevento. «La tragedia di Astori» ricorda Valoti, «ha colpito quasi tutto il calcio internazionale e anch’io sono rimasto molto colpito».

QUALCHE ERRORE. «Un abbraccio forte alla sua compagna e alla bimba». Il mediano gialloblù torna sul campo. «Siamo ben allenati e pronti ad affrontare una diretta concorrente e questo ci deve spingere a pareggiare quanto meno il conto dell’andata. In quel derby sbagliammo qualcosina e ci costò caro. Non avremmo, a mio giudizio, meritato la sconfitta. Domani sera abbiamo la possibilità di saldare il conto ed i nostri tifosi saranno in grado, come sempre, di spingerci dalla curva». Valoti chiude l’incontro rispondendo ad una giovane promessa presente in platea sull’importanza della mentalità.
«Voi siete giovani ma come dovete essere concentrati a scuola, dovete provare ad esserlo anche in allenamento» racconta.
«Qui sul campetto della parrocchia» prosegue, «immagino vi divertiate ma nessuno ci sta a perdere. Se capita si dà la mano all’avversario alla fine. Noi adesso nel Verona abbiamo una mentalità diversa. Lottiamo sino alla fine e siamo  più consapevoli dei nostri mezzi. Il mister ha lavorato molto sulla mentalità e non soltanto sui muscoli».
Valoti, passa e chiude, chissà dove sarà sabato sera. In campo o in tribuna?

Sezione: Focus / Data: Ven 09 marzo 2018 alle 07:45 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
vedi letture
Print