Passa la storia. Le storie restano. E portano con sè il ricordo di grandi personaggi. Come Guido Tavellin. Giocatore, allenatore, dirigente. Un pezzo di Hellas di ieri. Una storia che diventa nome e simbolo. Ieri l'Antistadio si è vestito a festa. Per celebrare un grande sportivo del passato al quale è stata dedicata la rinnovatissima "seconda casa" dell'Hellas Verona.
Il "Tavellin" è una nuova struttura di livello. Perché il club gialloblù punta sugli uomini e anche sulle strutture. Tanti i volti noti presenti al taglio del nastro. Campioni, sportivi, dirigenti, l'amministrazione comunale. I ragazzi di Fabio Grosso chiudono la seduta di allenamento, spazio alla cerimonia e agli interventi.

C'è Osvaldo Bagnoli con Maurizio Setti. "Prima lo studio, poi l'Hellas". Il sindaco Federico Sboarina racconta il "suo" antistadio. "Vederlo riqualificato porta grande soddisfazione. Questa struttura rappresenta un centro di aggregazione per l'interno quartiere. Ma non è solo un campo da calcio. Per chi ama il Verona vale molto di più".
Ferdinando Chiampan, storico presidente Hellas ricorda "momenti bellissimi vissuti proprio qui. Lo scudetto l'abbiamo costruito su questo campo. Oggi siamo tutti sorridenti. Speriamo che anche il Verona abbia la serenità necessaria per continuare il suo cammino e la sua risalita. Il calcio unisce e avvicina".
Andrea Abodi, presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo sottolinea che "interventi di questo tipo danno dignità all'Hellas e all'intera città. Il nuovo antistadio è uno dei tanti punti nell'agenda del club gialloblù. Il Verona ha in programma anche una struttura di allenamento adeguata alle proprie aspirazioni e ragiona anche per garantire un buon futuro al Bentegodi".

Tra gli invitati c'è anche Pierino Fanna. Uno degli eroi dello scudetto. "Ci allenavamo su un campo che ci aiutava a... stare svegli. Il fondo era irregolare e ti imponeva sempre di domare la palla. Quel Verona era 'casa-chiesa': tutto Bentegodi e Antistadio. In mezzo solo una strada e l'affetto dei tifosi che ogni giorno non mancavano mai di sostenerci. L'obiettivo dei ragazzi che calcheranno questo campo? Spostarsi da qui a là" e Pierino indica il Bentegodi.
Sergio Guidotti, presidente degli Ex Gialloblù, spende parole dolci per Guido Tavellin: "Padre calcistico di tutti noi. Ha segnato la storia calcistica di questa società".
Chiamato ad intervenire anche Gianluca Tavellin, giornalista de L'Arena, figlio di Guido: "Ringrazio chi ha voluto intitolare l'impianto a mio padre. L'Antistadio è simbolo del Verona. Un campo che non sempre è stato così bello. Ma non sempre... il campo fa il monaco. Il Verona di Bagnoli si allenava qui sulle bucce di riso d'inverno, eppure riuscì a vincere uno scudetto".

Sezione: Focus / Data: Dom 14 ottobre 2018 alle 12:30 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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