Tutti lo chiamavano "Zigo-gol", ma in realtà di reti ne segnava di più il principale compagno d'attacco: Livio Luppi. Non molti di più, però la verità è che quando Zigoni aveva voglia di giocare nessuno lo fermava.
Ala sinistra tipica e dal fondo, quasi sempre, erano cross al bacio per Luppi, Petrini o Macchi. Tanto per fare altri nomi. D'altra parte magari, visto che è ancora al Verona, c'era un certo Franco Bergamaschi o l'ultimo Domenghini, quello della Serie B. Insomma, gente che la fascia la faceva sul serio. Cross a volontà e quando si accentravano erano dolori. Zigoni segnava sempre cinque o sei gol. Ne fece 11 in Serie B, ma era un calcio ancora a favore dei difensori, che picchiavano. Dio solo sa quanto picchiavano. Loro, oggi, sarebbero degli esterni. Forse Zigo, una seconda punta. Perché segnava pure. Sarà che lo sciopero del tifo continuerà, sarà quello che si respira sui social, saranno i giorni belli del compleanno delle Brigate Gialloblù, che cambiarono il modo di essere ultrà in Italia, sarà un po' tutto, ma abbiamo preso a paragone gli esterni dei favolosi anni Settanta, per far capire l'importanza di un ruolo che nel Verona di oggi vive una grave crisi di solitudine.

LARGO SULLA FASCIA Largo sulla fascia è rimasto Antonino Ragusa, ad esempio, a Brescia. Ha segnato l'ottimo Sabelli, neanche fosse Kaltz o, per i più giovani, l'alterego di Grosso a Berlino: lo strepitoso Zambrotta. Cissé, bloccato da un infortunio la scorsa estate, non ha mai entusiasmato, mentre Laribi esterno ha fatto spesso "cavar el cor", come si diceva sugli spalti del Bentegodi una volta. Crediamo che non vi sia bisogno di traduzione.
Insomma, l'unico lampo vero sulla fascia l'ha regalato il sudcoreano Lee. Un ragazzetto ignorato finora, ma che potrebbe, almeno in casa, risolvere qualche problema a mister Grosso. Così è stato con il Palermo. Adesso è atteso ad una possibile riconferma.

SOLO MATOS Considerando Laribi una mezz'ala, un trequartista o al massimo, in caso di emergenza, una seconda punta, e quindi togliendolo dagli esterni, il contributo di gol delle ali è stato sufficiente. Una sola rete segnata proprio dal brasiliano con lo Spezia. Un tocco sottoporta alla Zigo quando, capitava di rado, si invertivano le parti. In quei casi era Luppi a lavorare la palla per il compagno. Con lo Spezia fu un'azione di Pazzini a determinare la rete. Ecco, una sola rete, firmata da Matos, è il mediocre bilancio degli esterni in avanti. E sì che a guardare bene le idee migliori di mister Grosso riguardano proprio la continua ricerca dei tagli offensivi. Che siano arrivati giocatori non adatti?

Sezione: Focus / Data: Sab 01 dicembre 2018 alle 11:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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