Ci sono ritorni che non possono passare inosservati. E non sempre arrivano al momento giusto. Questa sera il Verona in crisi di gioco e di risultati dovrà fare i conti con il suo passato e Fabio Grosso dovrà confrontarsi con Andrea Mandorlini, un allenatore che ha lasciato un segno nella storia gialloblù, uno dei tecnici più amati nella storia dell'Hellas. La partita con la Cremonese non sarà una gara come tutte le altre, sarà una vera e propria sfida del cuore, soprattutto per l'ex mister del Verona che torna per la prima volta da avversario al Bentegodi.

Emozioni e ricordi che non si possono cancellare con un colpo di spugna, anche se molti hanno cercato di farlo, vittorie e prese di posizione che hanno ridato dignità a un club "sprofondato" nell'inferno della C, preso a pallonate in giro per l'Italia da Legnano a Pescina Val Giovengo, da Sesto San Giovanni a Marcianise. Lui ha preso in mano una squadra in difficoltà e l'ha portata prima in B e poi in A, ha sfiorato l'Europa al primo anno, ha messo in ginocchio corazzate come il Milan, il Napoli, la Lazio, la Fiorentina. Poi è arrivato anche l'esonero, in una stagione disgraziata per l'Hellas, ma il popolo gialloblù non dimentica anche se adesso lui siede sulla panchina avversaria. E farà di tutto per mettere in difficoltà un Verona che deve voltare pagina dopo la sconfitta di Ascoli.
Solo quattro punti nelle ultime cinque giornate, una difesa che continua a incassare gol e un attacco che manifesta una sterilità preoccupante. Solo mister Grosso manifesta grande serenità, nonostante la crisi evidente, non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte della società e quindi il tecnico va avanti per la propria strada, senza invertire la rotta anche se alcune scelte controcorrenti non hanno portato risultati positivi. Non tanto e non solo per la decisione di relegare in panchina Giampaolo Pazzini - l'unico vero leader del gruppo, il giocatore più pagato della Serie B - ma anche per la mancanza di un'identità di gioco dopo tre mesi di lavoro.
Soprattutto una questione di atteggiamento, di grinta, di cuore. Una squadra che pensa di essere più forte delle altre ma che non si è ancora adattata allo spirito che regna in B, dove in più di un'occasione conta il carattere e non le qualità tecniche.

Tocca a Grosso trovare alternative e dovrà farlo già stasera, contro una Cremonese che ha fame di punti dopo due sconfitte consecutive. Cosa farà il tecnico del Verona? Confermerà il modulo e gli uomini che hanno battuto il Perugia e perso con l'Ascoli o cambierà tutto o quasi tutto per mandare un segnale alla squadra e al campionato? Dal bunker di Peschiera non arrivano indicazioni ufficiali, ma è chiaro che qualche ritocco ci sarà, soprattutto alla formazione titolare.
Crescenzi è tornato in gruppo e potrebbe riprendere il suo posto sula destra oppure essere spostato a sinistra al posto di Balkovec per consentire all'ex difensore del Bari di giocare davanti a Silvestri in coppia con Caracciolo. In questo caso, Luca Marrone - che non ha mai convinto da centrale difensivo - potrebbe partire dalla panchina.
In cabina di regia Santiago Colombatto che ha scontato la giornata di squalifica, in mezzo al campo Henderson e Zaccagni anche perché Gustafson non è in condizione e Dawidowicz ha mostrato notevoli limiti tecnici.
L'attacco? Un rebus. Ancora Di Carmine come punti di riferimento centrale con due esterni larghi - uno dei due dovrebbe essere Matos che ha recuperato dopo l'infortunio - oppure toccherà a Pazzini prendere il posto dell'ex attaccante del Perugia per non dare punti di riferimento ai difensori della Cremonese? A meno che Grosso non decida di "ritoccare" il modulo piazzando due mediani davanti alla difesa con tre fantasisti alle spalle di una sola punta, in questo caso Pazzini e Di Carmine potrebbero giocare insieme.
Ma si tratta di un'ipotesi difficilmente percorribile, basta ripensare alle dichiarazioni rilasciate da Grosso dopo la disfatta di Ascoli. "Pazzini è un giocatore della nostra rosa - ha tagliato corto il tecnico gialloblù nella pancia dello stadio marchigiano - ci sono tanti altri ragazzi che partono dalla panchina".
Nessuna apertura per il capitano, dunque. Lui è uno come gli altri, ma è chiaro che questo Verona deve dare qualcosa in più per portare a casa tre punti importanti con i grigiorossi e riprendere la corsa verso la vetta della classifica. In caso di sconfitta anche la posizione del tecnico potrebbe vacillare e la sfida con la Cremonese di Mandorlini diventa un vero esame di maturità per Grosso.

Sezione: Focus / Data: Ven 02 novembre 2018 alle 12:30 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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