Ormai di casa a Torino. La Juventus convoca spesso Beniamino Vignola per le sue serate allo Stadium. Bianconero cresciuto nell’Hellas,vice di Platini con uno scudetto, una Coppa delle Coppe ed una Coppa dei Campioni in bacheca ai tempi di Trapattoni.

Vignola, più facile che il Verona torni subito in A o che la Juventus vinca l’ottavo scudetto di fila? «Di sicuro la Juve ha già tutto per continuare su questa strada, il Verona è ancora in divenire. Vincere non è mai facile, ma se hai quattro o cinque top player, uno dei migliori allenatori al mondo ed una società al livello di Barcellona e Real Madrid male che ti vada a fine stagione arrivi secondo. Adesso invece l’Hellas è una scommessa».

Il primo passo? «Ricreare il feeling con la città, la società deve avere molta più considerazione dei tifosi. Il Verona viene da un’annata in cui hanno sbagliato tutti. Dalla società all’allenatore, fino ai giocatori. Adesso serve una programmazione seria».

L’ultima sua volta allo Juventus Stadium? «In Champions contro il Real Madrid. Vedere una squadra fortissima è bello, vederne due una di fronte all’altra è impareggiabile. Impressionato da Modric e Isco, al gol in rovesciata di Ronaldo non potevo far altro che alzarmi in piedi. Ero seduto fra Cabrini e Bettega, in quei momenti come fai a non applaudire un gesto così?».

Cos’è stata la Juve per lei? «Mentalità vincente ma anche educazione. Una volta c’erano regole severe, un presidente come Boniperti voleva gente che sapesse giocare a calcio ma che conoscesse anche i buoni principi. La Juve non è stata solo vittorie e scudetti, certi successi partono da molto lontano. Nascono fuori dal campo, com’era all’epoca anche per società come il Verona».

La ricetta giusta per l’Hellas di oggi? «Formare una squadra forte e di cuore, che sappia legarsi al Bentegodi e trascinarlo. D’accordo il bel gioco, ma spesso l’estetica è un inganno. E ve lo dice un ex numero dieci. Ma un obiettivo, che sia lo scudetto o una promozione, si raggiunge vincendo le partite».

Sezione: Focus / Data: Sab 19 maggio 2018 alle 17:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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