Il giorno dopo è quello delle riflessioni. La sconfitta con il Napoli è stata assorbita in una notte lunga, con qualche grattacapo. Giampaolo Pazzini e Fabio Pecchia si parleranno domani, alla ripresa degli allenamenti dell’Hellas, a Peschiera del Garda, dopo 48 ore di sosta. Il caso scoppiato sabato, con l’esclusione del capitano gialloblù dalla formazione titolare del Verona, al debutto in campionato, e con la reazione rabbiosa del centravanti, dopo il suo ingresso e il gol segnato su rigore nel finale, si è attenuato nel silenzio seguito a una sconfitta che sarà esaminata nel dettaglio quando ricomincerà la preparazione gialloblù.

RESPONSABILITA’ Pecchia si è assunto la piena responsabilità della scelta di lasciar fuori il  Pazzo con il Napoli. Una decisione dettata dalla ricerca di nuove soluzioni tattiche per arginare il fuoco offensivo della formazione di Maurizio Sarri.
Pecchia ha schierato Daniel Bessa nell’inusuale ruolo di «falso nove», con il compito di tamponare su Diawara, per inaridire le fonti del gioco del Napoli: non è servito a molto. Si è preso un rischio grosso, Pecchia, che ha agitato la piazza,subito in subbuglio. Il tecnico è entrato nel ciclone delle critiche. Contestazioni dovute alla rinuncia al leader della squadra, al capocannoniere dello scorso campionato, all’uomo dalla maggior esperienza in Serie A. Inoltre il Pazzo  appena entrato, ha dato al Verona verve e pericolosità all’ offensiva dell’Hellas, fino a quel momento poco insidioso. Un colpo di tacco per spaventare Reina, il penalty trasformato, l’avanzamento del baricentro della squadra: tutte questioni che hanno fatto il paio con lo sfogo di Pazzini, insonorizzato di Pecchia nel dopo-gara («Mi ha fatto piacere», le sue parole), ma che avrà bisogno di essere puntualizzato con il dialogo tra allenatore e giocatore.

Sezione: Focus / Data: Lun 21 agosto 2017 alle 13:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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