La candidatura di Claudio Lotito alla presidenza della Lega Serie B ha portato un risultato: all'orizzonte, seppure ancora molto lontana, è comparsa l'ombra del commissariamento.

È il risultato di un’altra assemblea elettiva andata a vuoto a Milano. I sodali del presidente della Lazio, infatti, non hanno raggiunto il quorum necessario per aprire i lavori (15 club) fermandosi a 13 presenze (assenti Ascoli, Bari, Cesena, Cittadella, Frosinone, Latina, Pisa, Pro Vercelli e Spal).

E non tutte certe di votare per il numero uno della Lazio. Lotito ha trasformato il ritrovo nell’ennesimo tentativo di coagulare intorno a sé i voti necessari per diventare presidente di Lega. Arrivando a sostenere, durante il confronto, che il Latina – in quanto fallito – non avrebbe più avuto il diritto a votare in assemblea facendo abbassare di conseguenza il quorum a 14.

Materia legale che ovviamente non ha trovato sbocchi nella riunione di ieri. E così Lotito ha dovuto prendere atto nuovamente che la sua “campagna elettorale” non ha sortito effetto. A questo punto cosa succede?

 

TEMPI STRETTI – La Federcalcio sta osservando attentamente quel che accade in Serie B – pur non prendendo posizione nemmeno ufficiosamente – e aspetta che le 22 società trovino una terza figura, estranea a Lotito e a Salvatore Gualtieri, l’altro candidato – che possa essere supportato da una base solida di almeno 17-18 club.

Un nome che però, secondo una prima linea uscita dalla riunione di ieri, non sembra pronto all’orizzonte prima di metà luglio, quando sarà ufficiale l’organico del prossimo campionato con le nuove 7 squadre tra promosse e retrocesse. Qualche presidente auspica un’assemblea ordinaria il mese prossimo e a luglio una terza, ma decisiva, assemblea elettiva.

Forse troppo in là per la FIGC che vorrebbe il rinnovo delle cariche entro il mese di giugno (formalmente i 90 giorni dalle dimissioni di Andrea Abodi scadono ad inizio giugno). Insomma, il commissariamento è un’ipotesi ancora lontana ma che non va sottovalutata. Per evitare di finire come la Serie A, dove il rinnovamento è finito in ghiacciaia e gli uffici occupati da Carlo Tavecchio.

 

AGENDA – L’interesse comune ai due fronti è quello di arrivare ad un nome condiviso per il bene della Lega B. Ma la presenza di Lotito rende la situazione instabile, tesa e complessa: è pur sempre un presidente di A… Ecco perché questa volta i colloqui informali e le telefonate tra i presidenti dovranno essere più stringenti sul tema.

Sezione: Focus / Data: Mer 10 maggio 2017 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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