E dopo un sabato così emozionante, arriva una domenica che non può essere banale. La giornata si chiude con tre sfide diverse tra di loro ma tutte di particolare interesse. Che potrebbero dire qualcosa di importante in zona A.

SEMPRE RIVALI La sfida più classica della B è quella tra Brescia e Verona. Pensate: le due squadre in questo campionato — a partire dal 1932-33 — si sono già affrontate 66 volte e il bilancio vede i lombardi in vantaggio di una vittoria (20 a 19). C’è il lago di Garda a legare le due province e c’è una fortissima rivalità a dividere le tifoserie. L’attesa è grande, il Brescia sembra stare meglio (8 gare utili di fila dopo il salto di qualità con Corini) e punta all’aggancio. Il Verona fuori casa non vince dalla quarta giornata (a Crotone) e nelle successive tre gare lontano dal Bentegodi ha raccolto un solo punto. Ma in generale la squadra di Grosso non ha ancora davvero convinto: i troppi cambi di formazione non sembrano aver dato molte certezze, per questo un altro passo falso potrebbe mettere ufficialmente in discussione la posizione del tecnico ex Bari.

IL DERBY Certo, il Veneto regala derby ben più sentiti, ma questo Cittadella-Venezia (pur essendo solo il quinto in Serie B) ha qualità interessanti per essere cerchiato di rosso. Intanto bisogna valutare il processo di crescita della squadra di Zenga, che dopo il cambio di allenatore ha un rendimento da playoff, con 8 punti in 4 partite (tra l’altro per niente semplici). Verifica più probante non poteva che arrivare a Cittadella, in uno stadio sempre difficile ma che non vede esultare la squadra di Venturato dalla terza giornata: sono seguiti una sconfitta e due pareggi. E poi c’è il grande ex Gianluca Litteri, che torna al Tombolato dove sarà accolto dagli applausi dei suoi ex tifosi.

PRIMO POSTO Ma il clou è ovviamente quello di Palermo, dove arriva il Pescara deciso a difendere il primo posto: gli basterà un pareggio. Una serata che si sarebbe meritata una cornice da Serie A, ma l’ostilità dei tifosi del Palermo nei confronti di Zamparini ne terrà a casa parecchi. Peccato. Perché di fronte ci sono due squadre che in questo primo quarto del campionato hanno fatto vedere un bel calcio e meritano la promozione. Il 4-3-3 di Pillon è consolidato, Stellone lunedì era allo stadio a vedere la partita con il Lecce e sembra che abbia capito che per superarlo serva un 4-4-2 con due esterni d’attacco, cercando di evitare di prestare il fianco alle micidiali ripartenze di Mancuso e compagni. La chiave è tutta lì. Chi troverà quella giusta sarà al comando, chi non ce la farà dovrà guardarsi alle spalle. Perché appena sotto c’è una Salernitana che comincia a mettere paura.

Sezione: Focus / Data: Dom 11 novembre 2018 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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