Il Catania vince sul campo e spera nel Palazzo. Il cammino in Coppa Italia dei rossazzurri è esaltante, visto che al momento parliamo di una squadra di terza serie, e mettere sotto un Verona che aspira a tornare in fretta in Serie A non è risultato da poco, ma a giudicare da quello che si è visto ieri sera Fabio Grosso ha molto da lavorare. Ora il prossimo avversario di Coppa sarà il Sassuolo, ma la partita più importante a Catania sperano di vincerla fra Federcalcio e Lega per il ripescaggio in B. E in questo senso il pubblico risponde in maniera civile, nessuna contestazione particolare, se non qualche coro non proprio amichevole contro Claudio Lotito, ritenuto il grande manovratore della cura dimagrante annunciata in B.

LODI RIFINITORE La formazione assemblata da Sottil convince. Il suo 4-2-3-1 che sposta il sinistro vellutato di Francesco Lodi da regista a rifinitore ha un senso, perché la cerniera in mezzo di Biagianti e Bucolo è salda e perché gli esterni offensivi garantiscono spinta e copertura. Un po' troppo passivo il 4-3-3 di Grosso che preferisce Di Carmine al centro dell'attacco, con Ragusa e Matos che risultano impalpabili, se non per un guizzo iniziale del brasiliano ex Viola che dopo aver seminato il panico in area tira a lato di sinistro. Fuoco di paglia perché il Verona non inquadrerà mai lo specchio per tutto il primo tempo, mentre il Catania si assesta e trova verticalità e finalizzazioni.
E' soprattutto Barisic a destra a saltare con costanza Balkovec mettendo palloni in mezzo molto interessanti. E al 21' su un suo cross basso Lodi si ritrova a calciare un rigore in movimento, ma il suo sinistro è incredibilmente alto. Poi una situazione pericolosa del Verona, creata da un rinvio corto di Biagianti: Henderson tira bene, però sulla traiettoria si immola col corpo Aya e il pallone finisce in angolo.

SILVESTRI-MAROTTA Il predominio del Catania diventa sempre più evidente e il vantaggio è meritato. Percussione da sinistra di Manneh sul pallone in mezzo basso fa velo Marotta e Silvestri irrompe di destro al limite dell'area piccola e insacca per il suo primo gol in rossazzurro. Non c'è reazione del Verona e il raddoppio catanese arriva 8' dopo: Lodi si fa perdonare l'errore iniziale inventando un corridoio centrale in verticale per Marotta, abile a rubare il tempo ai centrali dell'Hellas anticipando l'uscita di Tozzo. Il centravanti appena arrivato fa esultare i tifosi etnei dopo averli fatti dannare nei passati playoff col Siena. Ma soprattutto è convincente la sua prova su tutto il fronte d'attacco.

VERONA MOLLE Nella ripresa i veneti alzano un po' il baricentro, ma non creano grandi occasioni mentre il Catania in contropiede è più pericoloso. Una punizione di Lodi e una diagonale di Barisic, oltre a un tiro dalla distanza di Biagianti, fanno sudare parecchio Tozzo. Per la cronaca la prima (e unica) parata di Pisseri è su un tiro dalla distanza di Henderson nemmeno troppo pericoloso (56').
Grosso schiera poi Dawidowicz davanti alla difesa e sposta più avanti la sua mediana inserendo nel finale Pazzini che affianca Di Carmine, ma al di là di qualche calcio d'angolo il Verona non impensierisce mai il Catania che festeggia meritatamente il passaggio al quarto turno, con un ruolino che registra 8 gol segnati e solo 1 subito.

Sezione: Focus / Data: Lun 13 agosto 2018 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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