Fabio Pecchia verso il derby tra dubbi e certezze. Ci proverà fino all’ultimo, il tecnico dell’Hellas, a recuperare Mattia Valoti, ma ormai dà la sua assenza per inevitabile. Conseguenza: il centrocampo del Verona sarà da ridisegnare per la partita con il Chievo.
Si è fermato dieci giorni fa, Valoti, dopo che con una doppietta aveva spinto i gialloblù a conquistare l’essenziale vittoria con il Torino. Un trauma muscolare al polpaccio sinistro aveva portato al suo forfait per la trasferta di Benevento, poi rinviata a causa della tragica scomparsa di Davide Astori.
C’erano accreditate speranze che Valoti ritornasse per la stracittadina, ma i riscontri in allenamento non sono stati sufficienti. Rimane troppo poco tempo per contare sul suo rientro.

Pecchia studia le alternative, a partire da un punto fermo: Simone Calvano. La linea mediana dell’Hellas si reggerà su di lui, che fino a pochi mesi fa neppure faceva parte della rosa del Verona e adesso, invece, ne è un tassello utile, quando non, addirittura, necessario.
Se non altro, Pecchia non può dire di essere in emergenza. Le soluzioni non gli mancano. Marcel Büchel, Marco Fossati, Franco Zuculini: tre uomini e una maglia, il sottotitolo alla domanda cui l’allenatore gialloblù darà una risposta in queste ore.
Büchel è in vantaggio, Fossati più lontano (ma non di molto), mentre Zuculini è un’ipotesi valida per un ingresso a partita in corso. Senza Valoti, l’Hellas in formato derby, cosa che è una sorpresa, ma soltanto fino a un certo punto, e anche senza Alessio Cerci, e questa non è una novità.
Attenzione, però, perché l’Henry di Valmontone potrebbe essere comunque convocato da Pecchia per la sfida al Chievo, e forse trovare anche posto in panchina. Opzione a scartamento ridotto, va detto, ma Cerci scalpita e il Verona ha un bisogno matto del suo estro, della sua personalità, dei suoi colpi.
L’infortunio al bicipite femorale sinistro che l’ha stoppato – con tanto di una ricaduta a complicare la situazione – negli ultimi due mesi e mezzo è superato. Il periodo trascorso a Roma, nella clinica specializzata Villa Stuart, ha permesso a Cerci di riprendersi al meglio. Adesso, però, la «macchina » è pur sempre in rodaggio, e il suo impiego non può essere forzato. La tentazione di inserire Cerci, perlomeno per uno scorcio di gara, c’è, ma non sono consentiti azzardi. L’occasione (e la tempistica) più adeguata sarà con l’Atalanta, nel turno di campionato del 18 marzo.

Allo stesso modo, il derby suona come uno snodo cruciale nella stagione del Verona. L’Hellas, all’andata, lo perse, vide svanire l’abbrivio alla classifica dato dal 2-2 di Torino e dalla vittoria con il Benevento, ed entrò in un tunnel che lo portò a infilare, nonostante delle prestazioni dignitose, cinque sconfitte in sei partite.
Ci riflette sopra, Pecchia, ma si tiene strette anche le sue sicurezze. Il 4-4-2, la difesa con Ferrari a destra, Fares a sinistra e Vukovic con Caracciolo in mezzo. Pensa a sostituire lo squalificato Romulo con Matos, all’ala destra, e tiene in ballottaggio Verde – che è favorito – e Aarons, dal lato opposto.
In attacco è pronto a lanciare, una volta di più, il duo formato da Petkovic e Kean, singolare coppia all’incontrario, con il croato che, ad onta della stazza da wrestler, agirà in rifinitura, e il baby- centravanti chiamato a mordere in area e in contropiede. Il piano Pecchia è pronto: l’assalto al Chievo comincia così.

Sezione: Focus / Data: Ven 09 marzo 2018 alle 10:45 / Fonte: Il Corriere di Verona
Autore: Anna Vuerich
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