Ci sarà anche lui al Bentegodi, invitato direttamente dall’Hellas. Silvano Fontolan sente già la partita, da ex interista nel periodo di Eugenio Bersellini ma soprattutto da leggenda del Verona anche dello scudetto. La sua vita scorre sempre a Como, spesso in sella alla sua bici. Ottanta chilometri percorsi pure ieri mattina, toccando la vicina Svizzera e meravigliosi sentieri.

Giusto per tenersi sempre in forma Fontolan, con l’Inter è proprio una missione impossibile? «Il vantaggio è che il Verona non ha niente da perdere, lo svantaggio è che l’Inter è molto più forte. La differenza di valori in campo è netta, ma la squadra a questo punto non può prendere il vizio di continuare a perdere».

Si aspettava una stagione tanto difficile? «Pensavo ci fossero squadre peggiori, invece succede che il Crotone batte la Fiorentina e che le altre dirette concorrenti prendono punti anche inattesi. Si è ormai capito che sarà un campionato di stenti, ma è difficile far passare il concetto ad una piazza come Verona rispetto ad altre di provincia che al calcio di Serie A si sono avvicinate da poco. Il buon rendimento del Chievo sta facendo il resto. Complimenti a loro, ma è chiaro che la gente dell’Hellas vorrebbe qualcosa di meglio del penultimo posto».

L’Inter è da scudetto? «Quella di Spalletti sì, perché è molto concreta e sa esattamente quello che vuole. Ho visto il derby col Milan, a parte un quarto d’ora ha giocato solo l’Inter».

Che partita dovrà giocarel’Hellas? «Il Verona dovrà avere grande equilibrio e difendere nel migliore dei modi, senza mai correre il rischio di sbilanciarsi. Io posso solo fare il tifo. Sarò stato anche all’Inter, ma il mio cuore è tutto per l’Hellas».

Ci vorrebbe uno come Fontolan per marcar eIcardi? «I tempi sono cambiati, una volta il mister ti assegnava un attaccante e tu lo seguivi anche negli spogliatoi. Adesso si marca a zona, come dire che non si marca più. E appena prendi gol è tutto un continuo scaricare le colpe su questo e su quell’altro. D’accordo il lavoro di squadra, ma un giocatore quando è in area va controllato in modo stretto. Icardi è un grande finalizzatore, magari lo  perdi per un attimo e lui ti castiga. Ma adesso è tutto diverso, anche con i tantissimi stranieri. Icardi è forte, ma neanche noi con Elkjaer stavamo male…».

Sezione: Ex gialloblù / Data: Lun 30 ottobre 2017 alle 13:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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