Claudio Ferrarese, da giugno 2017 direttore sportivo del Levico Terme, è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it.
Nato nel 1978 a Verona, ha cominciato a giocare a calcio nelle giovanili della sua città, per poi tornare in gialloblù a più riprese.
Un'altra squadra ad averlo tesserato è stata il Torino, precisamente nella stagione 2006/2007.
Queste sue due ex squadre si affronteranno domenica al Bentegodi e Ferrarese è stato quindi interpellato per parlare della sfida imminente.
Il Torino arriva dalla sconfitta con la Juventus e il Verona è penultimo in classifica. Come s’immagina la partita tra Verona e Torino? “Immagino una partita tosta perché il Torino arriva dalla sconfitta nel derby che ha lasciato sicuramente qualche rammarico, anche se i granata sono in una posizione di classifica buona rispetto al Verona. Sono convito che il Verona vorrà veramente provare a vincere la partita per cui penso che sarà una gara bella e aperta dove potrà succedere qualunque cosa e da veronese spero che il Verona possa conquistare i tre punti perché permetterebbero di continuare a sperare ancora nella salvezza”.
Su cosa può puntare il Verona per provare a vincere contro un Torino che dovrebbe presentarsi abbastanza agguerrito al Bentegodi? “Sulla voglia di provare ad ottenere i tre punti per continuare la corsa alla salvezza. E’ chiaro che il Verona deve cercare di non sbagliare le partite in casa, anche se affronta una grande formazione come è il Torino che ha un attacco importante, un allenatore molto preparato ed è una squadra forte e sicuramente superiore al Verona. Nonostante tutto questo il Verona non può proprio non puntare e fare di tutto per vincere perché sarebbe veramente importante portare a casa questi tre punti”.
Parlava dell’attacco del Torino che però ha Belotti che non ha ancora ritrovato la verve migliore, Niang è in recupero ma fatica, Berenguer non è abbastanza incisivo, Edera è appena rientrato da un infortunio ed è giovane, Ljajic che non è mai giocato da quando c’è Mazzarri e Falque è l’unico che sta segnando e servendo assist importanti. Come si spiega la difficoltà del Torino a segnare? “Eh, io non sono a Torino e non vedo gli allenamenti di Mazzarri e non so tante cose, quindi, faccio fatica a dare una spiegazione, ma è chiaro che Mazzarri ha un modo diverso di far giocare la squadra rispetto a Mihajlovic e mi sembrava che prima con Sinisa il Torino creasse più occasioni da gol o comunque dava l’impressione di essere più aggressivo in fase offensiva, mentre adesso è più attento alla fase difensiva e subisce meno reti. La cosa non mi stupisce sapendo come interpreta il calcio Mazzarri. Se il Torino si permette di lasciare in panchina un giocatore come Ljajic vuole dire che l’attacco del Torino è forte e importante, ma posso dire, pur non conoscendo le dinamiche, che qualche difficoltà dal punto di vista offensivo c’è come si è visto nel derby, magari la coperta è troppo corta. Comunque il Torino è una grande squadra che gioca un buon calcio e ha giocatori forti”.
Il Torino da settimane staziona a metà classifica fra il decimo e il nono posto ed è sempre a cinque punti dal sesto prima appannaggio della sola Sampdoria e ora anche del Milan. I granata possono ancora mirare all’Europa League oppure no? “La speranza c’è e cinque punti non sono molti, anche se, allo stesso tempo, non sono pochi da recuperare. Penso che sulla carta la rosa del Torino abbia la possibilità di raggiungere un posto utile per l’Europa League, ma è chiaro che deve lottare perché anche le altre squadre che sono davanti sono molto ben attrezzate e di conseguenza è difficile, anche perché il Torino ha perso per strada parecchi punti. Essendoci, come ho detto, però ancora la speranza è doveroso lottare per questo obiettivo senza mollare”.
Quante probabilità ha il Verona di salvarsi? “Eh, la classifica piange e sei punti da recuperare non sono pochi, ma le possibilità ci sono, quindi, dico che il Verona ha il cinquanta per cento delle possibilità di salvarsi. Penso che le quattro o cinque squadre che sono in fondo alla classifica, dal Sassuolo che ha ventitré punti in giù, lotteranno tutte per riuscirci. Non si sa mai il calcio è strano e con tre-quattro risultati positivi di fila ci si può mettere in una posizione buona, quindi, come il Verona è andato a vincere a Firenze facendo punti importanti fuori casa potrebbe riuscire a invertire la rotta e farne anche al Bentegodi, sono i punti in casa che poi permettono di salvarsi”.
Cambiando argomento e parlando del suo Levico Terme, siete a metà classifica questa posizione vi soddisfa? “Siamo partiti con l’obiettivo di salvarci e stiamo facendo bene, infatti, siamo a metà classifica, ma dobbiamo altri sette-otto punti per salvarci, quindi, c’è ancora da lavorare con grande impegno. Siamo soddisfatti per ciò che abbiamo finora fatto perché il girone lombardo della serie D è tosto e ci sono squadre importanti e tante società hanno speso molto per cercare di vincere il campionato e per una piccola come il Levico essere adesso a metà classifica è un qualche cosa di straordinario”.
Quindi lei è soddisfatto del suo lavoro di direttore sportivo? “Abbastanza, ma fino a quando la basca non sarà approdata in porto il lavoro non sarà completo”.
Autore: Anna Vuerich
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