Mercoledì la conferenza stampa del presidente Setti e nelle ultime settimane una discreta attività di mercato per l'operazione "Tappa buchi": qualcosa si sta muovendo, nella società del Verona, ma non si sa se tutto ciò sia dovuto ad un progetto ben preciso oppure al panico da disfatta imminente. 
I tifosi leggono, ascoltano e commentano. C'è chi critica la società come unica causa dell'ultimo posto in classifica, chi non si cura di tutte queste "frivolezze" perché la bandiera è ciò che importa e il resto non conta, chi spera ancora nel quartultimo posto. 
La squadra cambia, si trasforma continuamente: a dicembre un nuovo allenatore, negli ultimi tempi il viavai di giocatori con gli addii di Marquez e Matuzalem, e l'arrivo di Emanuelson e Rebic.

In questo periodo così caotico, un'unica cosa rimane costantemente presente come un avvoltoio sopra alle carcasse: la sfortuna, in tutte le sue forme.
Durante la partitella di ieri, Toni si è dovuto allontanare dopo appena quindici minuti di gioco per colpa di un risentimento muscolare e probabilmente dovrà saltare la Roma. Lui però non è nè il primo nè l'ultimo giocatore del Verona che continua a far visita all'infermeria, quindi ormai in casa gialloblù quelli sani e disponibili sono più rari di una mosca bianca. 
Un altro tipo di sfortuna è quella che si vede in campo: la palla non entra in porta nè con le buone nè con le cattive. I giocatori non ce la fanno più, sono sfiduciati e frustrati. Setti stesso ha voluto spronare la squadra a liberare la mente e a non pensare troppo a questa maledizione. Facile a dirsi ma non a farsi.

Questo Verona ha tutte le carte in regola per riuscire a fare bene come due campionati fa, ma purtroppo è ormai chiaro che senza un aiuto da parte di qualche entità superiore non si riuscirà ad arrivare alla salvezza. Bianchetti ha detto che basta vincere 10 partite su 19, ma l'impresa sarà possibile solo se finalmente la dea Sfortuna deciderà di abbandonare il gialloblù e vestirsi di altri colori.

Domenica si giocherà all'Olimpico con Albertazzi, Pisano e Romulo ancora infortunati, ma come si diceva il problema più importante è la probabile indisponibilità di Toni.
La Roma invece ha fuori Ponce, Strootman e Ucan, e in più Gervinho, Keita, Maicon e Manolas stanno svolgendo allenamenti differenziati.
Non si sa bene cosa aspettarsi dalla partita nella capitale perché il ritorno di Spalletti potrebbe stravolgere gli animi dei giocatori giallorossi sia portando nuova linfa vitale, sia confondendo i meccanismi ormai consolidati. 
Delneri e i suoi uomini dovranno scendere in campo pensando come un'unica persona, non come dodici, perché quello che serve è lo spirito di squadra e la voglia di scacciare il fantasma della Sfortuna andando in rete insieme. La vittoria allora, forse, arriverà.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 15 gennaio 2016 alle 11:30
Autore: Anna Vuerich
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