Il match casalingo contro il Brescia rappresentava il primo di un poker terribile di incontri al termine del quale il Verona potrà conoscere il suo ineluttabile destino. Sarà promozione diretta o lotteria dei play off? Vista l’attuale classifica sembra sicuramente più probabile la seconda opzione. Il primo match clou della serie, da disputare contro le rondinelle bresciane guidate da "Genio" Corini,  offriva su un piatto d’argento l’opportunità di dimezzare il gap nei confronti della prima della classe. I gialloblù ci hanno provato, disputando senza ombra di dubbio una buona partita. Andati in vantaggio, hanno subito la rimonta ospite ma sono stati bravi nel rimettere in piedi l’incontro cercando nel finale, senza riuscirci, di mettere in saccoccia l’intera posta.

Il pareggio ottenuto contro la squadra lombarda ci offre qualche interessante spunto di riflessione. La squadra di Corini è parsa compagine molto ben organizzata e quadrata. Corsa, organizzazione, fisicità e una giusta dose di qualità. In sostanza una bella squadra, forse la migliore vista quest’anno sul terreno del Bentegodi, che merita di occupare il gradino più alto della graduatoria. La squadra di Grosso, dal canto suo, pur protagonista di un buon incontro, ha confermato di viaggiare un gradino sotto rispetto agli standard bresciani. Il responso del campo, quindi, restituisce ancora una volta un’immagine diversa dalla teoria ripetuta più volte all’unisono dagli addetti ai lavori secondo la quale il Verona avrebbe dovuto essere la “corazzata” del campionato. La classifica diventa lo specchio di una squadra non così superiore alle altre, ancora alla ricerca di una vera e propria identità. Giocatori sopravvalutati oppure incapacità tecnica dell’allenatore ? Tesi difficile da decifrare. Il verdetto del terreno di gioco, tuttavia, rimane l’unico giudice insindacabile. E in questo momento il campionato disputato sino ad ora ci dice che il Verona non è stato in grado di dimostrare sul campo una superiorità tecnica rimasta tale solo sulla carta. .

Questa rappresenta probabilmente la più amara conclusione. Il Verona, bello sulla carta, è rimasto tale senza mai dare veramente l’impressione di “stravincere” come molti, tra addetti ai lavori e soprattutto tifosi , auspicavano. Vincere, e convincere, non è mai facile ma quest’anno i gialloblù non sono riusciti a fare appieno ne l’uno ne l’altro. Il pareggio con il Brescia, se in parte soddisfa, in parte lascia l’amaro in bocca per aver visto sfumare la vittoria. Il rammarico è evidente soprattutto se, come ha ricordato Grosso in sala stampa, si mettono in conto anche i tanti punti lasciati per strada, specialmente con compagini di livello inferiore, non solo sulla carta.

Lunedì prossimo ci aspetta la trasferta di Palermo, probabilmente l'ultima occasione per rimanere agganciati al treno delle aspiranti alla promozione diretta. Una sconfitta significherebbe, con molta probabilità, dover spostare l'obiettivo sui play off, con tutte le naturali e possibili conseguenze.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 aprile 2019 alle 13:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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