Tre punti conquistati sudando e giocando bene, ma che, ora come ora, non valgono molto.
La vittoria contro il Chievo è stata utile al sentiero impervio che il Verona sta percorrendo dalla prima partita di campionato, ma ciò che ora è necessario è continuare così, mettendocela tutta gara dopo gara.

Come tutti ormai sappiamo, i gialloblù seguono sempre uno schema tanto semplice quanto frustrante: dopo una vittoria o una buona prestazione, si rilassano e non rendono quanto potrebbero. Ma ora il tempo è poco. Per poter davvero sperare di raggiungere l'obiettivo salvezza serve concentrazione e tenacia. 
Il Verona non può adagiarsi sugli allori com'è solita fare dopo una vittoria (vedasi la pessima prestazione dimostrata contro la Lazio, dopo aver sconfitto l'Atalanta e aver pareggiato con l'Inter), o anche dopo aver segnato durante una partita (spesso infatti i gialloblù diminuiscono il ritmo di gioco dopo essere andati in rete, subendo così la voglia di rivalsa degli avversari). 
Gli uomini di Delneri dovranno affrontare la sfida di domenica a Udine come se fosse l'ultima partita di campionato e tutto dipendesse dal risultato di quella gara. Gli undici che scenderanno in campo non dovranno permettersi un attimo di respiro, perché da questo momento in avanti anche un singolo, minimo, errore potrebbe compromettere le sorti di tutta la squadra e della società.

Con l'infermeria quasi vuota, mister Delneri può permettersi di variare qualcosa nello schema di gioco che all'inizio era obbligato a usare. La formazione non sarà sicuramente uguale a quella scelta per battere il Chievo per via della squalifica di Moras e dell'infortunio del giovane Fares, ma il fatto di non avere più quasi tutti i titolari indisponibili fa sì che l'allenatore possa scegliere le sue carte da un mazzo ben più fornito.
Una di queste merita una parentesi: se dopo il suo infortunio era rientrato in campo titubante e nervoso, il capitano del Verona Luca Toni ora sembra aver ritrovato la forma fisica, la testa e il piede per segnare. Il cuore è sempre stato in campo con i suoi compagni (anche quando li seguiva dagli spalti), ma finalmente Toni sembra essere tornato il giocatore che era prima dell'infortunio, e lo dimostra partita dopo partita.

Ciò che non ci si aspettava era l'exploit di un ragazzo prima poco calcolato dalle squadre in cui militava ma che ora sta diventando una pedina necessaria sulla scacchiera gialloblù: Luca Marrone.
Marrone ha rotto fin da subito gli schemi della squadra scaligera: entrato in campo appena arrivato nella società di via Belgio, ha giocato una gran partita e si è conquistato compagni e tifosi. Un ragazzo così è oro per il Verona, soprattutto dopo l'operazione di Viviani, costretto a rimanere fuori dai giochi ancora per un po' di tempo.
L'altro giocatore che sicuramente non verrà convocato per domenica è Souprayen, ancora indisponibile, oltre ai già nominati Fares e Moras.
L'Udinese dovrà fare a meno dell'ex-Verona Hallfredsson, squalificato, di Domizzi e di Merkel, mentre Heurtaux, Matos, Pasquale e Wague ieri hanno svolto lavoro differenziato ma potrebbero essere convocati da Colantuono.
Grinta, voglia di vincere, tenacia e forza di volontà: queste sono le cose che servono al Verona per entrare in campo col piede giusto e che  serviranno agli 11 titolari di domenica per vincere contro l'Udinese.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 febbraio 2016 alle 11:30
Autore: Anna Vuerich
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