Dopo la partita contro la Roma  di domenica scorsa, nelle case di tutta Verona si è riaccesa la speranza: forse ci si può ancora salvare.
Questo perché in campo all'Olimpico si sono visti dei giocatori diversi, più caparbi e grintosi. Dei mastini, che non mollano fino all'ultimo secondo. Alcuni di loro hanno fatto meglio del solito, altri invece sono stati la scoperta del giorno (Wszolek e il nuovo arrivato Rebic), ma il fatto è uno: si è vista in campo la voglia di vincere, la voglia di lottare e strappare ad una squadra come la Roma (certo non la migliore del campionato, ma comunque una delle "big") i tre punti che tanto mancano ai gialloblù.

Non c'è fermento solo nelle case dei veronesi però, perché anche la società è tutto fuorché rilassata. Setti e il suo staff si stanno giocando il tutto e per tutto per rimanere in A e stanno dimostrando di saper cambiare in caso di bisogno: la società di via Belgio ora sta impiegando molti soldi in prestiti oculati per rinforzare la squadra in vista della seconda parte di campionato.
Emanuelson è stato il primo arrivato: inserito subito in campo,non ha fatto prestazioni eccellenti ma forse serve solo dargli tempo di riabituarsi a giocare in squadra. Rebic è stato il secondo e ha stupito tutti, perché ha capito cosa serviva al Verona e si è buttato, facendo coppia con un Wszolek rinato. Ora è stato presentato Samir, che però non vedremo a breve. Lui è stato un piccolo azzardo, perché si sa poco del suo gioco e delle sue capacità, ma le potenzialità ci sono.

La squadra stessa è nel bel mezzo di questa tormenta: sia perché il marchio nero dell'ultima in classifica appesantisce il morale e la concentrazione di tutti, sia perché c'è un viavai continuo di persone. Le ultime voci parlano di un addio da parte dell'ormai panchinaro Rafael e di un arrivo di Richard Marcone del Vicenza. Moras invece sembra intenzionato a rimanere in gialloblù, perché il suo agente ha smentito qualsiasi contatto con lo Spezia.
Le voci di mercato spuntano come funghi, ma certe volte senza alcun fondamento.

Domenica al Bentegodi il Verona incontrerà il Genoa, una squadra che si può battere. La situazione non è delle migliori, perché servono assolutamente i 3 punti e la tensione è alta, ma la gente ha ancora fiducia nella squadra.
L'infermeria del Verona è, come al solito, piena: Romulo sfrutta il suo abbonamento e non si azzarda a tentare un rientro in campo (cosa che uomini come Luca Toni hanno fatto il prima possibile); Viviani è stato appena operato ed è plausibile che per lui il campionato finisca qui; Albertazzi e Pisano sono prossimi al recupero, mentre Siligardi, Souprayen e Toni dovrebbero essere disponibili per le convocazioni di mister Delneri. 
Per i rossoblù mancheranno Burdisso, squalificato, e anche Tambè. Cissokho, e Figueiras rimangono un punto interrogativo. 
La speranza c'è ancora, ma tutti, dal primo all'ultimo giocatore, dalla società ai tifosi, stanno vivendo un clima di tensione unico, che bisogna riuscire a mitigare al più presto per il bene della squadra. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 22 gennaio 2016 alle 11:00
Autore: Anna Vuerich
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