La prima uscita ufficiale, in occasione del turno di Coppa Italia è coincisa con una cocente delusione. La Cremonese, infatti, vincendo in rimonta con il punteggio di 2 a 1, ha eliminato i gialloblu dalla competizione nazionale. Non è tuttavia il caso di fare drammi oltre il necessario. Risultato a parte, la squadra ha fatto abbastanza bene nel primo tempo, mentre è stata vittima di un calo, forse eccessivo, nella ripresa, quando ha consentito agli ospiti di ribaltare il risultato a proprio favore. Cose che succedono. Così va il calcio, specialmente quello d’agosto, anche se ufficiale.

Il tema, tuttavia, è un altro. Ed è anche l’annoso quesito che circola tra addetti ai lavori e tifoseria. La squadra è adeguatamente attrezzata per affrontare il campionato di serie A ? In occasione della presentazione ai tifosi, lo stesso Juric ammise candidamente e senza tanti giri di parole che gli unici giocatori di categoria erano Pazzini e Bessa. Peccato che per entrambi la realtà si sia dimostrata alla fine ben diversa. Il primo, scavalcato ancora una volta nelle gerarchie del tecnico di turno, è finito in panchina mentre il secondo è stato addirittura accantonato senza nemmeno essere convocato. Non solo, il mister gialloblù ha rincarato la dose ricordando alla società come la squadra avesse bisogno di rinforzi di categoria. A complicare i piani ci si è messa, poi, l’assenza di Badu, costretto per qualche mese ai box per un problema polmonare.

Il direttore Tony D’Amico - di questo bisogna dargliene atto – non s’è perso d’animo, riuscendo a concludere in poco tempo l’arrivo del centrocampista Amrabat dai belgi del Bruges. In aggiunta, poi, a rinforzare il reparto arretrato – orfano di Almici passato al Pordenone – è arrivato Adjapong dal Sassuolo. Per entrambi trasferimento in prestito con diritto di riscatto, fissato rispettivamente a 3,5 e 8 milioni di euro. Qualcuno ha come al solito mugugnato sulla formula utilizzata ma, quando il budget è poco o scarseggia, gli affari – o presunti tali – si fanno anche in questo modo. Polemiche sterili.

Il nodo da sciogliere più importante riguarda tuttavia il reparto offensivo. Capitan Pazzini, secondo quanto visto, non rappresenta certo la prima scelta, mentre il giovane Tupta risulta essere un frutto ancora un pò acerbo, almeno per la massima serie. Rimane Di Carmine che torna a calcare i campi della serie A dopo le due misere presenze racimolate nel lontano 2008 con la maglia della Fiorentina. Inutile negarlo, senza nulla togliere a nessuno dei tre, davanti serve come il pane un attaccante “di categoria”. In questi giorni circolano diversi nomi, dall’atalantino Barrow all’ex Chievo Paloschi. La pseudo-trattativa riguardante Balotelli, infine, è svanita prima di prendere veramente forma mentre resta sempre in piedi la speranza del "colpo"  last minute, tanto sbandierato e tanto caro al presidente gialloblu Maurizio Setti.

Tra i tifosi iniziano nel frattempo a serpeggiare i primi funerei malumori, in quanto qualcuno, sicuramente esagerando, vede già lo spettro di un’altra stagione arida di soddisfazioni come le due precedenti, terminate entrambe con due fin troppo arrendevoli retrocessioni. Tra due settimane il mercato chiuderà i suoi battenti, mentre l’inizio del campionato è praticamente dietro l’angolo. Il tempo stringe, meglio, in ogni caso, non farsi trovare impreparati. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 22 agosto 2019 alle 12:30
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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