Dopo la prima giornata del girone di ritorno la situazione in casa Hellas è ancora lontana dal trovare la propria definitiva dimensione. Passano le settimane ma l’orizzonte mantiene forme sbiadite e contorni tutt’altro che definiti. E il tempo a disposizione per mettere ogni cosa al proprio posto è sempre meno.                                                                                                                                                                                                                      Alzi la mano chi si aspettava in quel di Padova una prestazione così scadente, sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico e caratteriale. Una sconfitta senza alcuna attenuante che ha fatto scattare l’allarme rosso in casa gialloblù. Lo ha ribadito anche il direttore sportivo Tony D’Amico nella conferenza stampa post partita. Un intervento deciso e netto, destinato a ricordare con estrema fermezza ai naviganti come sia necessario ritrovare unità di intenti prima che si troppo tardi. “Gli altri corrono sempre di più e il tempo per riprendersi è sempre meno” queste le sue parole. Il dirigente gialloblù ha ribadito, comunque,  la fiducia nella squadra - che secondo lui non necessita di ritocchi importanti - e ancor più nell’allenatore, considerato tutt’altro che in discussione nonostante i continui e sempre più bellicosi venti di contestazione. Silenzio assordante, invece, da parte del presidente Maurizio Setti. Ma questa, si sa, non è certo una novità.

La prestazione dell’Euganeo, tuttavia, lascio poco spazio all’immaginazione. La partita disputata dai gialloblù in terra patavina, alla ripresa delle ostilità dopo le due settimane di pausa natalizia, è stata senza arte nè parte, In campo si è vista una squadra molle, rinunciataria, totalmente priva di aggressività e voglia di vincere. In buona sostanza l’esatto contrario di chi teoricamente dovrebbe puntare al raggiungimento della promozione diretta.  In sala stampa lo stesso Fabio Grosso ha cercato con estrema fatica - ma senza di fatto riuscirci più di tanto - di trovare una plausibile chiave di lettura. L’allenatore rimane sempre il primo responsabile e spetta a lui, quindi, individuare quanto prima una soluzione in grado di sferrare la sterzata decisiva. Secondo quanto trapelato  dalla società nei giorni successivi al match, la sua posizione non è da considerarsi minimamente in discussione. Motivo in più quest’ultimo, per trovare la forza di rimboccarsi le maniche e trovare velocemente una via d’uscita da questa empasse, che dura oramai da troppe settimane. Una lunga sequenza di risultati e prestazioni altalenanti alla continua ricerca di un'identità mai del tutto trovata.

Ora il tempo degli esperimenti è ai titoli di coda. Certo, potrebbe arrivare un ulteriore "aiutino" dal mercato - fino ad ora tutt'altro che convincente - ma potrebbe essere rischioso contare solo su questo. Se si vuole veramente raggiungere l’obiettivo servono sin da subito concretezza e determinazione da parte di tutti. Il tempo sta per scadere e nessuno vuole minimamente mettere in preventivo, almeno per ora, un'altra stagione tra i cadetti. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 22 gennaio 2019 alle 17:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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