Il 2015 si chiude con un pareggio che, ancora una volta, non soddisfa nessuno. Il Sassuolo è una squadra che sicuramente può meritare di più: concreta, ambiziosa al punto giusto, coi piedi per terra e con idee di gioco evidentemente efficaci, visti i 27 punti conquistati in 16 giornate. Il Verona è una squadra che ha disperatamente bisogno di punti, ma ancora non riesce a conquistarne o, almeno, non sufficientemente: tre punti in nove partite non possono certo essere definiti un ritmo salvezza.

 

Delneri è a Verona da troppo poco tempo per essere giudicato senza alcun alibi, discorso diverso invece per i giocatori: sostanziali differenze rispetto a prima non se ne vedono, i limiti dei singoli sono a dir poco evidenti. La difesa è un colabrodo (eppure era il reparto più importante da sistemare, durante la sessione estiva di calciomercato, si diceva…), il centrocampo è forse il reparto in proporzione più solido, ma non sufficientemente da garantire prestazioni che tengano a galla il resto dei compagni. Viviani ne è sicuramente la punta di diamante, ma quando non è in giornata ne risentono tutti: nessuno, oltre a lui, è in grado di occuparsi degnamente dei calci piazzati (in una squadra che milita in Serie A). Quando Hallfredsson non è in forma, in campo si sente decisamente la mancanza della sua fisicità: non sarà un giocatore bello da vedere per via di tecnica sopraffina, ma si sbatte costantemente e la sua presenza la fa sempre sentire, ai giocatori avversari; non “bello”, ma sicuramente efficace e prezioso. Per quanto riguarda l’attacco, ormai è lo stesso ritornello da tempo: il Verona è Toni-dipendente. Sarà vero? Vero sicuramente è che, senza l’attaccante di Pavullo, la squadra sembra giocare quasi senza reparto offensivo. Toni fa sicuramente la differenza, più di quanto i tifosi potessero immaginare al suo arrivo a Verona, e probabilmente anche più di quanto si aspettasse lui stesso, prima di intraprendere la sua avventura scaligera. Considerando che il 9 gialloblù appenderà gli scarpini al chiodo a fine stagione, è a dir poco fondamentale trovare al più presto giocatori che riescano a far girare decentemente l’attacco veronese.

 

Per questo 2015 i giochi sono ormai fatti, il Verona cala il sipario con 8 punti in 17 giornate, frutto di 8 pareggi e 9 sconfitte. Il 6 gennaio si torna in campo contro la Juventus, a Torino: i bianconeri sono sicuramente partiti con più difficoltà del previsto, ma sono già riusciti a colmare abbondantemente queste lacune, avendo scalato la classifica al punto da riuscire a festeggiare il Natale con un ottimo quarto posto. Questa sfida probabilmente non sarà determinante tanto ai fini della classifica, quanto per vedere se la “cura” Delneri sortisce effettivamente gli effetti desiderati: grazie alla pausa natalizia, infatti, i giocatori avranno sì qualche giorno per riposarsi, ma anche più tempo per assimilare concretamente le idee del nuovo tecnico. Idee che, ora del 6 gennaio, sarà assolutamente necessario vedere anche in campo.

 

Gennaio sarà un mese cruciale, per i gialloblù. Non solo per continuare a cercare la vittoria e la conquista di punti indispensabili, ma anche per il calciomercato: Rafa Marquez ha già fatto le valigie in anticipo, e altre situazioni dovranno necessariamente essere sbrogliate. Il Verona ha bisogno di liberarsi di ingaggi pesanti e di mettere le migliori toppe disponibili a questa squadra malconcia, per provare il tutto per tutto affinché riesca a restare nella massima serie anche per il prossimo campionato. Impresa difficilissima, ma ancora non impossibile. Finché non sarà la matematica, a condannarci, è lecito e giusto sperare ancora in un miracolo. Il periodo dell’anno, in fondo, è quello giusto: chissà che questo Natale non porti qualcosa di positivo ai gialloblù.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 22 dicembre 2015 alle 11:00
Autore: Giorgia Segala
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