Dopo ben 27 anni, il Verona torna a fare punti su un campo scomodo come quello dell'Olimpico, portandosi a casa un punto che in classifica non aiuta più di tanto, ma è il palese sintomo di un costante miglioramento fisico e mentale dei giocatori gialloblù.

Perché se la classifica decisamente non sorride agli scaligeri, col Carpi che ha conquistato la sua seconda vittoria consecutiva contro la Samp, e il Genoa che ha allungato le distanze battendo il Palermo, è anche vero che a Roma si è visto un Verona propositivo, più veloce e, soprattutto, con l'intenzione e la grinta di voler dare fino all'ultima goccia di sudore per la causa: i sostenitori scaligeri l'hanno notato eccome, e i 221 presenti all'Olimpico l'hanno sottolineato con una magistrale lezione di tifo, facendo rimbombare allo stadio e nelle case veronesi i loro canti ininterrotti a sostegno dei colori gialloblù.

Finalmente nel Verona si sono viste due ali, Wszolek e il neo acquisto Rebic, entrambi protagonisti di una grande prestazione. Negli scorsi giorni si sono sentite interviste e dichiarazioni in cui i giocatori promettevano di dare il massimo in campo, e non si può dire stavolta non siano stati di parola. Wszolek è l'emblema di questo "nuovo" Verona che sta prendendo forma: tanta corsa, un po' di imprecisione e sfortuna, ma l'assoluta volontà di sfiancarsi in campo finché la sua partita non è finita. Non solo si è procurato il rigore che ha portato al pareggio, ma si è anche bevuto molte volte un Castan non particolarmente in giornata, e ha creato moltissimi pericoli nell'area avversaria. Per quanto riguarda Rebic, si è visto che il ragazzo è arrivato qui davvero con l'intenzione di sposare la (disperata) causa, dannandosi in campo fin dal primo minuto dopo appena tre giorni dal suo arrivo a Verona. La squadra complessivamente ha girato bene, ha corso più del solito e nessuno camminava svogliato in campo, come purtroppo è capitato di vedere in passato. L'unica nota stonata è la prestazione di Emanuelson, che probabilmente paga la lunga inattività. Si spera.

Un punto sicuramente non cambia affatto, la situazione in classifica; tuttavia, se l'atteggiamento è questo, fa ben sperare per futuri scontri fondamentali come i prossimi: Genoa, Torino e Atalanta sono partite che il Verona non può permettersi di sbagliare, se vuole ancora credere in un futuro nella massima serie. La prestazione di domenica ci dimostra che si può fare, il resto sta agli 11 che scenderanno in campo per affrontare queste avversarie.

Nel frattempo il club di via Belgio si sta muovendo sul mercato, per aiutare la rosa a conquistare l'agognata salvezza provando a compiere un miracolo sportivo: dopo l'acquisto di Emanuelson (il quale deve ancora dimostrare il suo valore) e di Rebic, che già con la sua prima presenza ha dato nuova speranza per quanto concerne il reparto offensivo, il Verona pare aver chiuso per Samir, difensore del Flamengo accostato a Thiago Silva dallo stesso ex Milan. Più una scommessa che una certezza, non avendo mai giocato nemmeno in Europa: un centrale tutto da scoprire. Per la difesa restano calde anche le piste che portano a Senderos, in forza all'Aston Villa, e ad Ariaudo, di cui il Sassuolo per ora non vuole privarsi, ma i gialloblù continueranno ad insistere. Per quanto riguarda la mediana, il Verona continua a seguire D'Alessandro e anche Rizzo, esterno del Perugia. Un interesse è stato registrato anche per Moubandje, terzino sinistro del Tolosa, e per Lazzari, già seguito in passato dalla società gialloblù.

Il mercato potrebbe sicuramente aiutare il Verona, ma la differenza la farà soprattutto la grinta di chi, nonostante la situazione disperata, non ha abbandonato la nave e cercherà di dare sempre il 100% in campo. Perché a volte basta la dignità, per far decollare nuovamente una stagione data quasi per spacciata, e riuscire a salvare capra e cavoli.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 19 gennaio 2016 alle 11:00
Autore: Giorgia Segala
vedi letture
Print